Le nuove modelle? Vengono dalla Cina. E Silvio Scaglia fiuta il business
20 Dicembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Da Fastweb al mondo della moda. L’imprenditore Silvio Scaglia si rinnova e punta tutto sul mercato del lusso e sulle modelle. Appena uscito con assoluzione piena da una turbolenta vicenda giudiziaria, si è appena aggiudicato la griffe d’intimo “La Perla”. Ma questa è solo l’ultima notizia in merito al processo di cambiamento che ha investito Scaglia. Il fondatore di Fastweb è oggi presidente della holding Pacific Global management che nel 2011 ha conquistato la maggioranza di Elite World, storica agenzia di modelle del playboy John Casablancas che vanta la scoperta delle top model più belle e conosciute al mondo. Non solo: ora arriva anche l’aggiudicazione della «Women Managment », altro nome celebre del fashion system con filiali a Milano, Parigi e New York.
Il progetto sembra essere quelli di conquistare il luoghi lontani dell’oriente non solo per quanto riguarda il mercato del lusso ma anche per le modelle. Le agenzie di modelle internazionali si stanno allargando fino in Cina per cercare volti nuovi in vista del progressivo abbandono del modello occidentale di bellezza.
Scrive Massimo De Angelis su Libero Quotidiano:
“Il progetto prevede di conquistare i paesi emergenti, con precedenza assoluta per la locomotiva Cina, cercando le ragazze top del futuro all’ombra della Grande Muraglia”.
E sembra che Silvio Scaglia abbia tutte le carte in regola per sfondare anche nel settore del mercato del lusso e della bellezza:
“Nel primo esercizio, interamente sotto la rinnovata guida, Elite ha chiuso il bilancio 2012 con un fatturato di oltre 52 milioni di euro e la crescita dei ricavi del 15%, cifra che peraltro non include l’attività delle agenzie da poco inaugurate a Shangai e nella Grande Mela. Si crede molto nell’espansione del mercato cinese, grazie anche al decollo delle spese per la cura personale, e certamente il forte network creato da Gpm è determinato a consolidare il primato nel grande Stato asiatico. A breve diventeranno operative ben cinque filiali «Elite», con l’apertura di moderne sedi a Pechino e nelle località di Hangzhou, Guangzhou e Shenzhen. Proprio in quest’ultima città è stato organizzata di recente la finale del concorso «Look of the Year», famoso per scegliere la fanciulla del futuro, la più promettente sulle passerelle, al termine di una selezione tra cinquecento mila candidate. Con l’arrivo nel portfolio societario di «Women Managment » il giro d’affari globale dovrebbe crescere fino al 7%, sviluppando anche servizi digitali o telematici da offrire alla clientela. A regime le due agenzie, che oggi coinvolgono quasi 1.500 ragazze, potrebbero generare un volume di 110-120 milioni di euro annui, portando il fatturato della Pgm, insieme a «La Perla», a quota 300 milioni di euro”.
Un occhio di riguardo, dunque, per il mercato orientale. Su Libero Quotidiano si legge come la manager italiana Stefania Valenti abbia dichiarato al Sole 24 Ore:
“Per parlare in maniera efficace ai consumatori dagli occhi a mandorla i brand sono sempre più alla ricerca di volti locali, col conseguente abbandono del modello di bellezza europeo-americano». Stop alle signorine stile Cindy Crawford o Eva Herzigova e strada spianata per le modelle asiatiche, come Li Wen o Fei Fei Sun, in questo momento predilette da fotografi e designer. Per ottenere risultati soddisfacenti il segreto è raccolto in poche regole guida. Primo operare al meglio il servizio di scouting così da soddisfare le esigenze di un settore globale, secondo individuare i macro trend cercando di proporre prima degli altri un prodotto valido al passo con i tempi, e terzo dimenticare i ruggenti anni ’90, basati su modelli di consumo angloamericani, avvicinandosi senza remore al nuovo business che parla cinese”