Passione caftano, mini o maxi: must have dell'estate FOTO

Caftano, mini o maxi: must have dell’estate

22 Luglio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Passione caftano: must have dell’estate. Si può indossare in mille modi: come abito da sera, al posto della camicia (nel caso di quelli corti), come copri costume in spiaggia o come abito da cocktail. Il caftano è un capo intramontabile e lascia ampio spazio alla fantasia di chi lo indossa. Basta scegliere gli accessori giusti, come orecchini e collane pendenti, sandali con zeppa o camperos con punta arrotondata stile hippie, per essere impeccabili e non passare inosservate. Sia chiaro: serve una certa dose di sicurezza e disinvoltura, perché altrimenti il rischio è quello di sembrare un sacco di patate. Quello più lungo è adatto alle zone di mare, quello più corto alla città. C’è poi la versione con gonna pantalone. Le origini del caftano sono antichissime. Come scrive Veronica Timperi sul Messaggero:

“Si parla del XII secolo e vengono da lontano, dalla tradizione araba, e più precisamente persiana. Il caftano, chiamato anche in arabo takchita, anticamente era all’inizio un abito maschile usato dagli imperatori. Con il passare del tempo, impreziosendosi con sontuosi ricami, abbandonò l’aspetto di tunica ampia e diventò congeniale anche alla fisicità femminile. Fu con Zaryab, una sorta di guru della moda dell’epoca, arrivato alla corte del principe Abd al-Rahman, che si trasformò in un abito sofisticato, gioiello del guardaroba nuziale delle donne marocchine ed infine abito da città, con maniche colorate e ricami da mille e una notte. Dagli anni ’50 i gellaba, i caftani e i burnus in Marocco, vennero messi nei bauli per vestire come si faceva dall’altra parte del Mediterraneo. Contrariamente, in Europa venne sdoganato, da abito arabo, per diventare moderno e glamour, elemento fondamentale di ogni guardaroba estivo. Un vero e proprio passpartout, tanto da costringere la maggio parte dei brand a cedere al suo richiamo stiloso”.

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