PFW F/W 2018-19 – Tutte le Sfilate – (FOTO)
7 Marzo 2018 - di Claudia Montanari
Scostumista-PFW F/W 2018-19 – Si è chiusa ieri anche la settimana della moda parigina dove sono state presentate le collezioni per il prossimo inverno. Un calendario ricco di appuntamenti. Distratti solo dai red carpet dei 90th Academy Awards e in minor misura dalla francesissima cerimonia dei Cesar Awards, i “fashion addicted” si sono concentrati sulle creazioni dei designer francesi e non, che ci hanno mostrato durante questi nove giorni della PFW. Abbiamo visto un proliferare di stampe animalier, di tessuti spalmati e pelle argentata, di spalle esagerate e ispirazioni anni ’80. Niente di tutto ciò si trova nella collezione Jacquemus che ha aperto le sfilate di Parigi con abiti sobri, sofisticati e minimali, di ispirazione nordafricana, dai colori neutri e terreni, e dalle linee fluide e avvolgenti. Di tutt’altra natura è la collezione Christian Dior dove il patchwork e i minidress nascono dall’ispirazione che Maria Grazia Chiuri ha avuto da quel ’68 fatto di rivolte femministe in cui si pretendeva anche una moda più pratica e accessibile. Cortissimi gli abiti e gli short che Anthony Vaccarello progetta per Saint Laurent, ai piedi della Tour Eiffel sfilano ragazze sexy e forti, le gambe sono raramente coperte e in quel caso i pantaloni sono attillatissimi, le scollature profondissime, completano i look, boots in pelle con platform, sandali stiletto con piume e cappelli borsalino. L’esercito Balmain di Olivier Rousteing scintilla con cristalli, pelle argentata, effetti fluo, pvc, e metallo; è il futuro ad ispirare il designer che dopo sette anni alla guida creativa del brand progetta a mio avviso una delle collezioni più belle. Materiali come pvc, nylon, poliuretano, pelle e tulle vengono assemblati in modo insolito dal genio di John Galliano che con questa collezione per Maison Margiela si riappropria dei codici della Maison aggiungendoci una sua visione più glamour. La maglia in metallo, il pvc e le maxi paillettes fanno parte del Dna di Paco Rabanne che Julien Dossena rilegge magistralmente, e con questa collezione omaggia il talento visionario del fondatore. L’abilissimo mash-up di streetwear con abiti da lavoro, di abiti couture con athleisure, giacche corte, hotpants e corsetti intessuti con arazzi pastorali, cappe ulta-chic e camicie bianche con pantaloncini sartoriali, giustificano il successo di Virgil Abloh e l’ascesa del marchio Off-White. “Pensavamo che il romanticismo fosse qualcosa di fragile, qualcosa di simile all’amore, ma per me romanticismo significa un approccio individuale alla vita più appassionato, più emotivo, più umano. Oggi il romanticismo non è una debolezza, è una forza. Puoi essere assertivo e non essere aggressivo. Per me essere romantico oggi significa essere più forti”. Con questa collezione di Valentino Pier Paolo Piccioli ha trasformato gli stereotipi del romanticismo in qualcosa di più audace e forte senza mai avventurarsi sul territorio maschile. Gli orli smerlati, le cappe, le sfumature e gli accostamenti cromatici straordinari, le lunghe tuniche e le stampe vestono le donne che vogliono affermarsi nel clima socio-politico creato dall’attuale eliminazione del privilegio maschile. “Night Noir” è il titolo che Claire Waight Keller ha dato alla collezione di Givenchy, i riferimenti sono il cinema noir anni ’80 e la scena club della New York anni ’90, filtrati dagli elementi di Hubert de Givenchy come i piccoli abiti strutturati con balze rigide a cascata, le frange sexy e i grandi fiocchi ispirati agli archivi del marchio francese; grintosa e glamour è l’estetica che la Keller restituisce alla Maison tanto amata da Audrey Hepburn. E’ il cinema degli anni ’70 che invece ispira Natacha Ramsay-Levi’s che alla seconda collezione che progetta per Chloé propone una ragazza forte, sexy e moderna, ma dal sapore vintage. Gli anni ’70 degli artisti e creativi italiani open minded, curiosi, intellettuali, come Alighiero Boetti e Francesco Clemente hanno invece ispirato Giambattista Valli: giacche in pelle beatnik e pantaloni a zampa a vita bassa, lunghi abiti da giorno e maxi cappotti di pelliccia o in velluto, lo spirito di Valli è bohémien ma fondato nel lusso. Il più lussuoso dei marchi fa sfilare tute attillate in nappa nera, gonne in pelle con trapuntatura da motociclista, trench e abiti in suade: è chiaramente la pelle l’elemento su cui ruota la collezione che Nadège Vanhee-Cybulski progetta per Hermés, materiale che fa rabbrividire la più ecologica delle designer: Stella McCartney – nella collezione A/I 2018-19 le sneakers in ecopelle si abbinano con le tuniche indossate sui pantaloni, con le cappe, con i cappotti e i pantaloni jogging, ma anche sotto vestiti di pizzo che in realtà sono abiti da sposa vintage riassemblati. Lo scricchiolio delle foglie secche sotto i piedi è il sound che accompagna la sfilata di Chanel, il Grand Palais trasformato in un bosco autunnale, fa da sfondo a modelli scuri, sobri, malinconici: il tweed, il pizzo, l’oro, il marrone, il verde muschio, la terra bruciata ci riportano alla stagione meno radiosa, ma con una tristezza quasi dolce e pacata che dona agli abiti un’eleganza superba. di Annapaola Brancia d’Apricena