Pitti Uomo: i mille usi del lino in mostra a Firenze
17 Giugno 2013 - di Claudia Montanari
FIRENZE – Da Parigi a Firenze. È il progetto “LINcredibile raccolto” e celebra la bellezza e l’importanza del lino, uno dei tessuti più amati ed utilizzati da uomini e donne di tutte le età.
Un vera e propria distesa di lino in città, ovvero un campo di 1.000 mq di questa nobile fibra tessile vegetale installato in pieno centro storico, in Piazza Santa Maria Novella.
La mostra, curata da Hilton McConnico, è stata esposta per la prima volta in Place du Palais-Royal a Parigi ed ora a Firenze in occasione di Pitti Uomo, visibile da 18 al 22 giugno. L’itinerario porta ad una grande struttura di 10 metri d’altezza con una selezione di oltre 300 riferimenti.
Una parentesi agricola teletrasporterà i visitatori in un campo di lino, in fiore e in corso di raccolta di 1.000 m2; un’opportunità per scoprire in città il lino delle nostre campagne europee. Questa operazione verso il grande pubblico permetterà di ricordare che il lino non è da considerare una pianta esotica da un europeo; l’85% della sua produzione mondiale si ottiene infatti in Europa, su una striscia costiera che va da Caen ad Amsterdam.
L’unica fibra tessile vegetale del Vecchio Continente si rivela così per la prima volta al grande pubblico in tutti i suoi campi di applicazione, grazie alla messa in scena di oggetti vari. Un casco da moto, sci, una bicicletta, una poltrona, una valigia, una tavola da surf, lampioni urbani e una sedia…
Il loro legame? Il lino, in versione composita, materia di fibra e resina che ispira i designer contemporanei, fra scarpe da tennis outdoor e idrorepellenti e una blusa alla marinara in filo di Nm 39 (cioè 39 km. di filo per kg. per maglie ultraleggere).
Ci sarà poi un’esposizione di quaranta fotografie inedite di Sébastien Randé, che mostrano l’umanità della filiera del lino, ricordano la nostra vicinanza a questa coltura, la sua localizzazione e la sua identità europea, e, soprattutto, il necessario intervento congiunto dell’agricoltore e dello stigliatore.
E’ Hilton McConnico a mettere in scena questo campo su bitume e a interpellare il visitatore attraverso l’immensa diversità di un lino che si è liberato da tanti preconcetti. Nato a Memphis Tennessee nel 1943, Hilton McConnico è pittore, decoratore, fotografo, designer, scenografo e regista. Dal 1965, vive e lavora a Parigi. Dopo tanti anni come creatore di moda (Yves Saint Laurent, Ted Lapidus), si rivolge al cinema, firmando le scenografie di una ventina di film (“Diva” di Jean-Jacques Beineix, “Finalmente domenica!” di François Truffaut, fra gli altri) e riceve nel 1983 il Premio César per la migliore scenografia per “Lo specchio del desi-
derio” di Jean Jacques Beineix. Alcune icone del suo design, come i “Cactus” di Daum e i tappeti pimenti di Toulemonde Bochart sono integrate nelle collezioni permanenti di numerosi musei in tutto il mondo, con la Francia che gli ha assegnato la Legion d’Onore.