Scostumista: ecco le mostre in corso al museo “Madre” di Napoli
2 Novembre 2015 - di Claudia Montanari
ROMA : Scostumista: ecco le mostre in corso al museo “Madre” di Napoli. Sabato sono andata a Napoli, volevo andare al Madre, il museo d’arte contemporanea a Donnaregina, dove sono in corso una serie di mostre.
Al piano terra: AxerDèsaxer. Lavoro in situ per celebrare il decennale di attività del museo, è il secondo dei due interventi commissionati nel 2015 all’artista francese Daniel Buren, si unisce al primo: “Come un jeu d’enfant, ed è anch’esso un’opera di dimensioni architettoniche concepito dall’artista per l’ingresso del museo. Ogni visitatore sarà così accolto per partecipare attivamente alla vita del museo, diventando protagonista delle relazioni tra sfera istituzionale dinamiche pubbliche innescata nella trasformazione della zona d’ingresso in uno spazio di visione, attrazione e comunione reciproche, con cui Buren sospinge il museo verso la città e accoglie la città nel museo.
Al secondo piano dò uno sguardo veloce alla mostra permanente che però si arricchisce ogni volta che faccio un passaggio al Madre, ho visto nuove opere di Marina Abramovic, Jimmie Durham, Gilbert&George, ecc..”Per _formare una Collezione” è infatti il progetto dedicato alla formazione progressiva della collezione permanente del museo Madre di Napoli. Una collezione che cresce nel tempo come un organismo vivente.
Al terzo piano sono esposti due artisti: Mark Leckey con Desiderata (in media res), è la prima retrospettiva , e la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana, dedicata all’artista britannico Mark Leckey vincitore nel 2008 del Turner Prize promosso dalla Tate Britain. La mostra presenta sculture, installazioni, performance e video dell’artista, presente anche il video “Fiorucci Made Me Hardcore” del 1999 sulla cultura musicale giovanile dell’epoca, che pose l’artista al centro dell’interesse culturale dell’epoca). L’altro artista esposto su questo piano è uno dei fotografi contemporanei più autorevoli:Boris Mikhailov con Io non sono. Mikhailov affronta una molteplicità di temi sociali , indagando i profondi cambiamenti che hanno investito l’Ucraina e per traslato la stessa identità contemporanea, nella sua frammentazione e nella ricerca delle sue radici etiche universali. In questa mostra sono esplorate soprattutto i temi del ritratto e del’autoritratto , quindi la radice biografica della ricerca dell’artista, in cui sono esplorati i temi della disintegrazione identitaria, dell’oppressione sociale, della povertà iniqua, dell’abbandono e della solitudine.
Nel cortile La voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile di Marco Bagnoli a cura di Achille Bonito Oliva.
Dagli anni ’70 Marco Bagnoli divide la sua carriera artistica tra pittura, disegno, scultura, installazioni ambientali e sonore, unendo tra loro teorie della visione e del colore, ricerca iconologica, esperienze, in cui l’opera esplora le ramificazioni del pensiero fino a divenire matrice della conoscenza, sia razionale che intuitiva. L’opera si sviluppa all’interno della sala collocata nel secondo cortile del museo espandendosi nell’ambiente esterno. La voce emessa da un’ampolla si dilata in un riverbero sonoro che confluisce in un punto esterno della stanza mentre il testo dell’opera è costituito dal “menù di un pasto napoletano, scandito secondo un ordine matematico e combinatorio di pietanze che , alla fine, prolifera senza sosta:ogni parola “.
“Arte cibo per la mente”, ma si erano fatte le tre e avevo bisogno anche di cibo per il mio stomaco. C’era un’altra cosa che infatti volevo fare una volta arrivata a Napoli:provare il famoso ragù di Tandem, una trattoria del centro storico. Mi sono diretta a via Palladino, ma.. ingenua! Non avevo prenotato e a quell’ora c’era ancora una coda notevole, per fortuna data l’affluenza sempre numerosa, i giovani proprietari hanno pensato bene di aprire altre sedi nei dintorni, quindi sono riuscita a provare la scarpetta ( un semplice piatto di ragù dove inzuppare il pane) e le tanto decantate polpette.