Scostumista: Paris Haute Couture Spring 2016
29 Gennaio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
PARIGI – Scostumista. (Di Annapaola Brancia D’Apricena). Cinque giorni di sfilate, poche selezionatissime maison, la Haute Couture Parigina ha aperto i battenti sabato scorso con la sfilata di Atelier Versace. Donne sexy e dinamiche fasciate da pezzi di stoffa trattenuti da bende, lacci, fili di cristalli Swarovski, evidenziano fisicità statuarie. Donatella ha lavorato sullo sportswear trasformandolo in alta moda, i colori accesi contrastano con il bianco ottico. Alla sfilata Rita Ora in cortissimo tubino rosso con tagli e lacci strategici. D’impatto l’uscita di Mariacarla Boscono in abito nero con lungo strascico e scollatura tenuta da lacci.
Bertrand Guyon, direttore creativo di Schiaparelli, con questa sua seconda collezione afferma lo spirito ironico dello storico brand, stampe con ortaggi, frutta, verdura, piatti e posate, c’è anche un’aragosta, ricamata su un corpino, esplicito richiamo alla stampa che Elsa Schiaparelli aveva progettato per un abito da sera destinato alla duchessa di Windsor. Lunghi abiti con stampe optical indossati sotto giacche caleidoscopiche, un lungo abito in chiffon rosa “barbie superstar” e un top trasparente con ciliegie che pendono dai capezzoli. Schiaparelli è decisamente tornata.
Nonostante l’abbandono lo scorso ottobre di Raf Simons, Dior va avanti, e lo fa con un collettivo di creativi interni cappeggiati da Serge Ruffieux e Lucie Meier, già da tempo al servizio della Maison. Reinventano il passato in chiave ultramoderna, giocando sulle asimmetrie, belle e imprevedibili soprattutto su scolli di abiti perfettamente simmetrici. Non manca l’iconica giacca “Bar” pervasa da ricami argentati.
Giambattista Valli fa sfilare bamboline romantiche e delicate, corti abiti a sacchetto con colori tenui, rouches, volant, fiori e ricami, ci regala un’atmosfera onirica e di pace, ti invoglia ad indossare questi abiti quasi fosse un costume magico che ti rende leggera leggera.
Martedi, arriva il gran giorno al Grand Palais: cielo azzurro e una grande struttura in legno, le modelle come giunchi camminano su scarpe con plantare in sughero calpestando un prato zen, è la favola Eco-friendly di Chanel. Abiti come steli che sbocciano in fiori preziosi, le maniche sono corolle di organza origami o di pietre luccicanti. Una collezione puramente sartoriale, lunghezze midi, pantaloni ampi, il classico tweed, la seta e l’organza, toni neutri o nero e bianco cremoso, ragazze bon ton come Kendall Jenner, Gigi e Bella Hadid, Mariacarla Boscono fanno parte della natura Chanel. Mauve: ovvero tutte le gradazioni del viola, glicine e lilla su delicatissima organza lavorata con balze e pieghe ondeggiano al Palais de Tokio, si tratta della sfilata di Armani. Giacche e spolverini impalpabili su short in velluto cangiante o su pantaloni rifiniti da grosse rouches, è una moda quasi quotidiana che si alterna ai piu impegnativi evening dress con top less shoulders e gonne ampissime.
Ultimo giorno della Paris Haute Couture, sulle passerelle: Galliano che riesce con questo show ad avvicinarsi di più all’estetica di Margiela, riassemblando stili e forme, frammenti di tessuti ricomposti in asimmetrie surreali. Dal surrealismo di Dalí all’arte concettuale di Victor&Rolf, che fanno sfilare abiti bianchi che sembrano sculture di carta. Elie Saab crea guerriere chic con abiti ricamatissimi indossati su anfibi allacciati al ginocchio. Jean Paul Gaultier lavora sulle vestaglie, le utilizza sugli abiti o come abiti trasformandole, destrutturandole e adattandole.
Dulcis in fundo: la favola antica di Valentino. Fanciulle camminano scalze su petali di rose, ornate di medaglioni dorati che cingono le caviglie come odalische orientali. Velluto, seta, chiffon verdino polvere, panna, ecrù,tuniche e kimono di seta bordati di visone, chiaro omaggio alle dame inizio ‘900 di Mariano Fortuny.
Storia di moda e di costume. Più che favola, leggenda. Scostumista.