Scostumista: Saint Laurent da Slimane a Vaccarello FOTO
6 Aprile 2016 - di Claudia Montanari
ROMA – Scostumista: Saint Laurent da Slimane a Vaccarello FOTO. La sfilata di Saint Laurent, per il prossimo autunno/inverno, con i micro abiti luccicanti e le maxi pellicce colorate è stata l’ultima firmata da Heidi Slimane. E si perché come preannunciato, dopo quattro anni alla guida creativa della storica Maison francese, il contratto non gli viene rinnovato.
Quattro anni in cui Heidi Slimane ha ribaltato le sorti del brand: ha tolto “Yves” dal nome del marchio lasciando solo Saint Laurent, ha spostato gli uffici creativi dalla sede storica di Parigi a Los Angeles dove lui vive, e ha esteso il suo controllo creativo anche sulla pubblicità, firmando lui stesso le immagini in bianco e nero di eroine indie/rock. Tutto questo con risultati straordinari, perché i ricavi di Saint Laurent sono cresciuti più del 20% ogni anno, superando il mercato globale dei beni di lusso, pur avendo una rete di vendita al dettaglio significativamente più piccola rispetto a grossi brand come Gucci e Louis Vuitton.
“Quello che Yves Saint Laurent ha raggiunto nel corso degli ultimi quattro anni rappresenta un capitolo unico nella storia della casa”, ha detto François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering. Heidi Slimane è riuscito a cogliere lo spirito del brand: Yves Saint Laurent ai tempi fu un innovatore, di origini algerine, con un passato da Dior, ha creato uno stile unico, è stato per decenni simbolo di un’ eleganza moderna, innovativa. Per primo, negli anni ’60, capì che l’alta moda poteva trarre ispirazione dalla strada e non essere soltanto una realtà autoreferenziale, un mondo chiuso in se stesso senza rapporti con la realtà, creò una silhouette grintosa e irriverente. Allo stesso modo Heidi Slimane, di origini tunisine, anche lui con un passato da Dior ( è stato direttore creativo di Dior Homme dal 2000 al 2007 dove divenne noto per aver reso popolare la silhouette skinny che è diventata la sua firma ed è stato il primo stilista di abbigliamento maschile a vincere il premio internazionale Council of Fashion Designer of America) prende ispirazione dalla strada, ma soprattutto dal mondo underground della musica, le sue sono bad girls stropicciate con il trucco sfatto, i collant sfilati , la coroncina in testa , omaggio a Courtney Love, i jeans attillatissimi.
L’ultimo show di Slimane per Yves Saint Laurent ha avuto luogo a marzo presso I saloni couture di Parigi, presentando modelle dal trucco pesante, pellicce neon-color, calze velate, succinti abiti con paillettes, alte cinture che marcano la vita e spalle esagerate, ricordando un’estetica anni ’80 omaggio alle donne ritratte da Helmut Newton; un evento in cui – cosa insolita per Slimane, le cui sfilate sono spesso accompagnate da musica appositamente composta – la colonna sonora era silenzio, tranne che per la voce di Bénédicte de Ginestous che annuncia il numero di ogni look, un ruolo che la de Ginestous ha adempiuto presso la couture di Yves Saint Laurent dal 1977-2002.
Se il silenzio fa da colonna sonora alla dipartita di Slimane, i rumors già davano Antony Vaccarello come possibile successore. Rumors accreditati ieri con la nomina ufficiale del designer belga di origini italiane, fino ad ora alla guida di Versus, con un passato anche da Fendi, fu chiamato proprio da Lagerfeld per collaborare con la Maison romana.
“Sono estremamente felice di avere Anthony Vaccarello al timone creativo di Yves Saint Laurent“, ha dichiarato Francesca Bellettini, presidente e chief executive officer di Yves Saint Laurent. “La sua estetica moderna e pura coincidono in maniera perfetta con lo spirito della Maison. Anthony Vaccarello bilancia in maniera impeccabile gli elementi della femminilità e mascolinità, è provocatorio e tagliente nelle sue silhouettes. E’ la scelta naturale per esprimere l’essenza di Yves Saint Laurent. Sono entusiasta di intraprendere una nuova era con Anthony Vaccarello, portando insieme la Maison verso ulteriori successi. “
In effetti Vaccarello potrebbe sembrare una scelta continuativa giusta dopo Slimane, anche le sue sono bad/girls sexy, con richiami rock ed echi anni ’80, ma a mio avviso la sua non è una personalità così forte da riuscire a creare un mondo che abbraccia non solo la moda , ma soprattutto la comunicazione il rapporto con la musica, il design, lo show-business e l’ evoluzione digital, il mood di uno stile che ha fatto di Saint Laurent un vero e proprio modo di essere. Potremmo iniziare a farci un’idea in autunno, quando presenterà la prima collezione a ottobre 2016, durante la settimana della moda parigina primavera-estate 2017.
Intanto nel gioco dei rimpasti, ora che Stefano Pilati dopo aver lasciato Ermenegildo Zegna sembra in pole-position per Lanvin, i fratelli Capasa vanno via da Costume National, marchio da loro fondato, Massimiliano Giornetti lascia Ferragamo, resta ancora vacante il posto da Dior lasciato da Raf Simons (voci danno Sarah Burton come possibile direttrice creativa), Donatella Versace dice che ci stupirà con la sua scelta per Versus, spero che Hidi Slimane ci accompagni ancora nei suoi incantati bassifondi con il suo spirito artistico comunicandoci il suo “state of mind” attraverso la moda, la musica o anche con le sue bellissime fotografie.
di Annapaola Brancia D’Apricena