Tra fast fashion, Coco Chanel e sostenibilità: documentari sui segreti della moda
23 Settembre 2022 - di Claudia Montanari
Da Elsa Schiaparelli a Coco Chanel, dalla fast fashion alla moda sostenibile. In occasione delle Fashion Week, che riempiranno di sfilate ed eventi il mese di settembre, ARTE.TV presenta alcuni documentari per scoprire le figure di spicco e i segreti del settore.
Quando l’autunno bussa alle porte, è tempo di moda. A settembre, infatti, si svolgono in tutto il mondo le Fashion Week, le settimane durante le quali stilisti e case di moda presentano le loro nuove collezioni e dettano i trend dei mesi a venire.
Per l’occasione, il canale culturale Arte in Italiano (arte.tv/it) mette a disposizione cinque documentari dedicati alla moda, per raccontare sia i miti più celebri sia i lati meno noti di questo mondo. A partire da icone come Coco Chanel e la sua rivale Elsa Schiaparelli, passando per Vava Dudu che disegna abiti per Lady Gaga, fino ad arrivare ad affrontare i temi della fast fashion e di una nuova moda attenta alla sostenibilità.
Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.
Elsa Schiaparelli: Moda è Arte
Dopo aver fondato il suo primo atelier a Roma, Elsa Schiaparelli si impone come stilista a Parigi, diventando una delle più influenti figure della moda degli anni Venti. Affascinante, estrosa ma capace di mantenere i piedi per terra, accese una storica rivalità con Coco Chanel e si circondò di celebri artisti come Dalì e Cocteau.
La sua ascesa fu fermata dalla Seconda Guerra Mondiale, ma di recente il marchio che porta il suo nome è rinato, nella sua antica sede parigina, a Place Vendôme. Nel documentario “Elsa Schiaparelli: Moda è Arte” la nipote ed ex modella Marisa Berenson racconta il mondo di Schiaparelli attraverso le voci di parenti, amici e colleghi come Jean Paul Gaultier e Karl Lagerfeld.
Coco Chanel a Deauville: la nascita del mito
Ritenuta la stilista più rivoluzionaria del secolo scorso, Coco Chanel partì come commessa di una bottega a Moulins, sbarcò il lunario facendo anche la cantante, per arrivare infine a scrivere il suo nome in modo indelebile nella storia della moda, imponendo un nuovo stile femminile disinvolto, a tratti sportivo, e sempre opposto alle rigidità tradizionali.
Il documentario “Coco Chanel a Deauville: la nascita del mito” si concentra sul rapporto di Chanel con Deauville, stazione balneare nel Nord della Francia prediletta dall’alta società parigina. Gabrielle non è ancora “Coco”, ma l’influenza di questo luogo spensierato sulla sua concezione di uno stile più leggero per le donne contribuirà al suo affermarsi come icona della moda.
Vava Dudu: i segreti più nascosti della Moda
Disegna gli abiti di celebrità come Lady Gaga e Courrèges, si ispira all’anticonformismo di Jean-Paul Gaultier, canta in un gruppo elettro-punk, è anche poetessa ma non si definisce intellettuale, bensì visionaria. La vita della francese Vava Dudu è tanto intensa quanto misteriosa, vista la capacità di ripararsi, nonostante tutte queste attività e un certo evidente gusto per la provocazione, dalla sovraesposizione mediatica.
Il mini documentario “Vava Dudu: i segreti più nascosti della Moda” è di fatto un’intervista, in cui la stilista racconta i suoi esordi e gli incontri che hanno forgiato la sua carriera.
Slow fashion: per una moda sostenibile
La questione della sostenibilità ambientale non può non toccare anche il mondo della moda, che attraverso la cosiddetta fast fashion, basata su capi sintetici e spesso usa e getta, ha favorito pratiche decisamente impattanti sul pianeta.
Una nuova generazione di stilisti propone dunque una nuova slow fashion, basata su design capaci di resistere al tempo e su materiali riciclati: una nuova strada da percorrere per portare anche questo settore verso un commercio sempre più equo e sostenibile. Partendo dall’esperienza di una coppia di stilisti tedeschi, il documentario “Slow fashion: per una moda sostenibile” racconta le sfide e le motivazioni di una moda interpretata anche come impegno civile.
La canapa per un tessile sostenibile
La crisi climatica sta trasformando le estati europee in periodi sempre più lunghi, caldi e secchi. Soprattutto in Europa meridionale, le coltivazioni hanno bisogno di irrigazioni sempre più consistenti per sopravvivere ai periodi caldi, e non sempre la disponibilità di acqua è in grado di rispondere a questa richiesta.
Come racconta il documentario “La canapa per un tessile sostenibile”, il francese Vincent Lartizien ha sperimentato nella sua città natale nel sud del paese, affacciata sull’Atlantico tra Bordeaux e Biarritz, una coltivazione tessile che sembra in grado di rispondere meglio di altre ai cambiamenti climatici: la canapa.