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Atelier Versace sfila al Ritz 15 anni dopo Gianni

PARIGI – Atmosfera magica, all’ Hotel Ritz di Parigi in occasione della sfilata haute couture di Atelier Versace. Magica, perché la Maison di moda italiana dopo 15 anni torna al Ritz, luogo amatissimo anche dal fratello di Donatella, Gianni Versace, e luogo in cui sfilò anche la sua ultima collezione, il 7 luglio 1997, una settimana prima che fosse ucciso a Miami.

Magica perché la collezione presentata è stato un chiaro richiamo alla moda di Gianni Versace, di cui ha reinterpretato tutte le icone: corsetti, stringhe, bustini stretti, spacchi e trasparenze facevano da padroni sulle creazioni.

Magica, ancora, perché questa collezione segna il ritorno, davvero in grande stile, della “Maison della Medusa” all’alta moda ma, soprattutto, il grande ritorno alla creatività libera di Donatella. È infatti dal 2004 che Versace non presenta più una collezione Couture in sfilata. Ciò non ha comunque mai ostacolato l’Atelier Versace i cui abiti, presentati fino allo scorso anno nel salone Marie Antoinette dell’Hotel Plaza, sono sempre arrivati alle clienti di tutto il mondo o sui red carpet più prestigiosi.

«È un momento emozionante per me. Per tanti motivi. Dopo la mia sfilata il Ritz chiude e, nello stesso tempo, si chiude un’epoca (da Ernest Hamingway a Lady Diana, ndr): alla riapertura, tutto sarà diverso. Ma sono emozionata soprattutto perché qui per otto anni sono stata accanto a Gianni per le sue sfilate di Haute Couture e sempre qui al Ritz, nel 1997, ho visto mio fratello per l’ultima volta. Gli ho detto “ciao, ci vediamo a Miami”. Poi, non l’ho più rivisto…».

Una collezione dedicata al fratello, dunque: 26 abiti per 26 modelle. In quella piscina del Ritz ripavimentata per l’occasione con una pedana di lamiera di rame ossidato fino al nero al cui centro è scolpita la Medusa.Le modelle portano in passerella abiti che nascono dalla decostruzione e ricostruzione, un metodo che stacca e rimette insieme le figure dei tarocchi (il Sole, gli Amanti, la Luna, il Mondo) stampati su chiffon di seta. Cintura in vita bustier plastificate e chiuse da fibbiette trattengono in vita abiti e soprabiti, mentre gli abiti corti sembrano formati dall’estensione della cintura che ricopre tutto il corpo perché la forma è modellata sul corpo.

Un clima magico, quello che c’è stato al Ritz di Parigi, che fa sognare anche chi, quell’Hotel, non l’ha mai visto.

Claudia Montanari

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