Man Ray, 150 ritratti alla National Portrait Gallery di Londra. Per la prima volta tutti insieme
14 Febbraio 2013 - di Mari
LONDRA -“Ho fotografato tutto quello che non ho voluto dipingere”: ed è stata arte come e forse più della pittura. Michael Emmanuel Radnitzky, americano di origine ebrea, nasce nel 1890. Nel 1912 cambia nome e “nasce” Man Ray.
Le 150 foto esposte alla National Portrait Gallery di Londra sono state scattate tra il 1916 e il 1968. Fino ad ora erano state esposte in vari musei del mondo, ed è la prima volta che sono riuniti tutti in un unico spazio.
Tutti ritratti, da Picasso a Jean Cocteaus, da Lee Miller (la modella del celebre Violon d’Ingres) a Catherine Deneuve, in questa mostra si ripercorrono anche le conoscenze e le esperienze di Man Ray.
Dagli inizi dadaisti a New York e Parigi, insieme a Marcel Duchamp, alla seconda tappa parigina, nel dopoguerra. Fino alla morte, nel 1976.
Tra i ritratti della migliore vita parigina degli anni ’20 e ’30 ci sono quelli di Ernest Hemingway, James Joyce, di Arnold Schoenberg, Antonin Artaud, Pablo Picasso, Coco Chanel, Virginia Woolf.
Alla fine degli anni ’20 Man Ray incontra Lee Miller, la modella americana che diventerà sua compagna per alcuni anni, e poi lei stessa fotografa.
Durante la seconda guerra mondiale Man Ray, di origine ebree, si trasferisce a Hollywood e si dedica alla pittura. Nel 1946 Man Ray incontra la ballerina Juliet Browner. I due si sposano e si trasferiscono a Parigi nel 1951.