Gianluca Grignani: “Ho capito che le rockstar non esistono”
5 Maggio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
Vent’anni di canzoni per Gianluca Grignani, che taglia il traguardo con il nuovo album ‘Una strada in mezzo al cielo’. Il lavoro da studio è quello in uscita venerdì, con una scaletta di successi firmati dal cantautore, suonati in versione semi acustica e in duetto con amici e colleghi, da Elisa a Carmen Consoli, Ligabue, Luca Carboni, passando da Fabrizio Moro, Federico Zampaglione, Briga, Annalisa e Max Pezzali.
“Ho capito al mio primo Sanremo che le rockstar non esistono – ha detto Grignani – e ho impiegato quarant’anni a capire che sono un artista”.
Nel corso di un’intervista con Io Donna Gianluca Grignani ha parlato del suo rapporto con la politica italiana:
“Innanzitutto oggi come oggi ho una visione politica chiara e mi fa piacere parlarne, mentre un tempo provavo quasi vergogna a dire quel che pensavo. Ora lo dico: lo dico in “Sogni infranti”, il brano che ho portato a Sanremo, lo dico in altre canzoni, lo dico con le scelte che faccio. E credo molto nell’importanza di avere una coscienza sociale forte, una coscienza che in questo momento si racchiude in una constatazione: i politici stanno solo da una parte, ossia dove girano i soldi. Quando riusciremo a impedirgli di non vivere a sbafo, sulle spalle dei cittadini, allora potremo discutere di ciò che vuoi, per ora non c’è altro da aggiungere”.
Alla domanda “È questo lo spirito ribelle cui accennava prima?”, risponde:
“Ribelle… Forse la parola giusta è anticonformista. Non ho mai capito, per esempio, perché bisogna lavorare dal lunedì al venerdì e star fermi il sabato e la domenica; allo stesso modo ci sono delle cose che ci hanno insegnato a scuola o inculcato fin da bambini che non riesco proprio a comprendere, perché secondo me si può essere persone socialmente compatibili mantenendo una visione personale del mondo, uscendo dai canoni, rompendo gli schemi, prendendo strade diverse. Guarda l’ambiente: continuiamo a comprare prodotti che fanno male al pianeta solo perché costano meno, così chi li vende fa i soldi sulla nostra pelle. Per il cibo è uguale: mangiamo sempre frumento perché è facile da coltivare e così via, ma in realtà il frumento non è l’alimento migliore per l’uomo”.