LOS ANGELES – “Ogni notte toccavo il pene di Michael Jackson e gli mettevo un catetere”. Conrad Murray, il medico della popstar condannato a 4 anni per la sua morte, svela il rapporto e la vicinanza con Jackson. La morte del cantante resta un mistero, con il medico condannato che dichiara la sua innocenza e imputa la morte di Jackson ad unoverdose accidentale di sonniferi.
In un intervista al Daily Mail, Murray dichiara: “Volete sapere quanto eravamo vicini io e Michael? Ogni notte toccavo il suo pene. Dovevo mettergli un catetere perché non perdesse urina mentre dormiva”.
Secondo il medico poi Jackson subiva le pressioni di Aeg executives, pressione che lo avrebbero indotto all’abuso di propofol: “Andavano a casa sua e gli dicevano: “Noi paghiamo per questa casa. I ghiaccioli che succhiano i bambini, li paghiamo noi. Le nove guardie del corpo, le paghiamo noi. Paghiamo anche per la carta igienica con cui ti pulisci il culo”. Se non avesse fatto lo show sarebbe finito. Anzi, rovinato. Non aveva un centesimo. Sarebbe finito in strada”.
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