La firma autografa di Galileo Galilei
ROMA – Per celebrare i suoi 400 anni, 100 documenti provenienti dall’Archivio Segreto Vaticano per la prima volta sono esposti al pubblico presso i Musei Capitolini. Il Vaticano ha dato per l’esposizione i manoscritti più importanti che coprono 12 secoli di storia del mondo, e che vanno dai documenti dei processi più noti dell’Inquisizione, ai manoscritti di grandi scienziati e pensatori. In un archivio unico, con una scaffalatura che raggiunge la lunghezza totale di 85 km, ci sono 400 anni.
Alessandro Rubecchini, responsabile della conservazione dei documenti esposti alla mostra e responsabile del laboratorio di conservazione e restauro dell’Archivio Segreto Vaticano ci parla, innanzitutto, dell’allestimento:
R. – Tutte le teche e le bacheche che sono state costruite appositamente e su misura per ciascun documento sono state tutte provate e sperimentate in modo da rendere il più possibile idonea la conservazione di questi preziosissimi e unici documenti durante i sei mesi della mostra.
D. – Perché si chiama Archivio Segreto Vaticano?
R. – Tutti pensano che nell’Archivio Segreto Vaticano ci siano nascoste cose particolari. In realtà segreto deriva dal latino “secretum” che significa privato: in pratica è l’archivio privato dei Papi.
D. – Nell’Archivio ci sono documenti non consultabili e perché?
R. – Ci sono dei documenti momentaneamente non consultabili, come in qualunque altro archivio al mondo. Non è una anomalia, perché per poter consultare certi documenti c’è bisogno di riordinarli. Se prendiamo, ad esempio, tutta la documentazione relativa a Giovanni Paolo II, ci sono circa 15 mila buste e questo significa avere milioni e milioni di documenti da numerare e inventariare. Solo così possiamo rendere questi documenti consultabili agli studiosi.
D. – Una mostra – “Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela” – che percorre circa 12 secoli di storia: ovviamente anche il materiale con cui sono fatti questi documenti è cambiato?
R. – Il materiale si è evoluto, perché c’è stato sempre più bisogno di scrivere. Prima si utilizzavano le pergamene, perché era molto costoso ma si scriveva poco: nella Firenze del ‘400 un codice miniato costava quanto un palazzo di quattro piani…
D. – I materiali con cui sono fatti questi documenti?
R. – Dalla pergamena alla carta, a materiali anche più particolari: la lettera dell’Imperatrice Elena Sidicina è fatta di seta, quella degli indiani d’America è fatta con la corteccia di betulla. Ogni cultura utilizzava i materiali che aveva a disposizione. (mg)
fonte Radio Vaticana
Per anni, la soglia dei 10mila passi al giorno è stata considerata il punto di…
Il ritorno sotto i riflettori di Meghan Markle non passa mai inosservato. Dopo aver abbandonato…
Se la ricerca dell’amore maturo sembrava una scommessa televisiva, il successo della prima stagione italiana…
L’estate 2025 è alle porte e, come ogni anno, è tempo di pensare a dove…
Camminare è una delle attività fisiche più semplici e accessibili, ma i suoi benefici sono…
L'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella performance atletica. Che si tratti di sport agonistico o…