Robert Pattinson: ricco Neworkese in “Cosmopolis”
25 Maggio 2012 - di lbriotti
CANNES – A Cannes è la volta di ‘Cosmopolis’ con Robert Pattinson, Juliette Binoche e Sarah Gadon per la regia di David Cronenberg. L’ex vampiro di ‘Twilight’ è sbarcato a Cannes già un paio di giorni fa per accompagnare la sua fidanzata Kristen Stewart alla presentazione di ‘On the road’ di Walter Salles.
Ora è pronto a conquistare flash e fan lungo la passeggiata più ‘in’ della kermesse francese. La fine del capitalismo è al centro del nuovo lavoro di Cronenberg. Cineasta visionario, il canadese David Cronenberg attraversa con spirito critico i rapporti umani e la società contemporanea.
Lo hanno definito un film in lotta tra capitalismo e apocalisse ma il regista, David Cronenberg, ha tenuto a precisare che in “Cosmopolis” ciò che gli premeva di più era affrontare il tema del denaro e della sua forza dominante nel mondo e sugli uomini.
Siamo a New York in un’epoca in cui il mercato globale è agli sgoccioli. Eric Packer (Robert Pattinson), un giovane miliardario newyorkese affetto da ipocondria, entra in una limousine con un unico pensiero nella testa: farsi tagliare i capelli dal suo barbiere che si trova dall’altra parte della città, quel giorno in agitazione per la visita del Presidente degli Stati Uniti. Un’intera parata dei No-Global che intasa il centro di Manhattan. In mezzo al caos Packer osserva impotente il crollo del suo impero. Fondamentalmente è una persona depressa, ed è proprio questa depressione la causa e la conseguenza del tracollo del suo mondo; è convinto che qualcuno voglia assassinarlo, lo cerca, uccide chi lo protegge e intanto il denaro si trasforma in topi, le pistole in giocattoli e l’informazione in veleno.
Ed ecco che la limousine si trasforma in una “macchina” micidiale in cui Eric/Pattinson attraversa l’Apocalisse, in cerca di risposte, di modelli, di rassicurazioni. “Il giovane Packer è imprigionato nella sua limousine, simbolo della propria ricchezza e di una vita miliardaria e programmata dove, al tempo stesso, ha bisogno di liberarsi per tornare alle proprie origini nel vecchio sobborgo di periferia dove è cresciuto, sfidando una New York impazzita” ha spiegato Cronenberg nella presentazione del suo film a Cannes.
Il film prende spunto dal romanzo di Don DeLillo che ha affermato: “Cosmopolis non è un libro sull’anticapitalismo, ma la storia di un uomo e di una macchina, segno, dal mio punto di vista, di un messaggio molto potente. Il mio romanzo è molto claustrofobico mentre il film è molto diverso, ne sono rimasto shockato. Solo David avrebbe potuto rendere cinematografico questo romanzo. A livello visivo è incredibile, l’interno della macchina è la cosa più visionaria che abbia mai visto”.
Tuttavia la pellicola non ha accolto pareri unanimi. C’è chi ha paragonato Eric Packer un “vampiro” che specula sul denaro della gente mandandola in rovina e chi ha colto nell’ultimo capolavoro di Cronenberg un paesaggio deserto, vuoto, malato, basato unicamente su scene introspettive quale è il viaggio dello stesso protagonista alla ricerca di risposte ai suoi dubbi e alle sue domande. E pensare che Pattinson ha confessato che per la preparazione del ruolo di magnate della finanza ha trascorso due settimane chiuso in camera preoccupatissimo per la sua interpretazione. Come dargli torto? Soprattutto per una pellicola in cui è costantemente sullo schermo per due ore filate, cosa che farà certamente impazzire le sue fan.
A seguire il photocall di Cosmopolis a Cannes (foto Ap/LaPresse):