Chirurgia Cenerentola: tagliare e limare i piedi per scarpe aperte e tacchi
23 Giugno 2014 - di Claudia Montanari
NEW YORK – Operazioni alle dita dei piedi sgraziate o troppo lunghe, in modo tale da potersi permettere scarpe aperte o sandali senza la paura di avere brutti piedi. Si chiama chirurgia Cenerentola e, stando a ciò che scrive il Daily mail e Vogue, la mania della chirurgia plastica ai piedi pur di averli piccoli e affusolati è in aumento.
Che le donne abbiano un vero e proprio culto per i tacchi alti e le scarpe in generale è cosa nota. È anche noto che un gran numero di donne si facciano operare all’alluce valgo pur di indossare le scarpe. Ma che molte si facciano letteralmente “accorciare” o “raddrizzare” dita dei piedi non proprio perfetti pur di indossare scarpe aperte, non è una notizia nota ai più.
In America le donne vanno a frotte dai chirurgi estetici equipaggiate di scarpe altissime, e soprattutto aperte, supplicando: “Make them fit”. Ovvero, “fammici entrare”. A tutti i costi? A quanto pare, sì.
La colpa, dunque, sarebbe di Cenerentola e di quella dannata scarpetta di cristallo, così piccola e delicata. Come riporta il New York Time, il fenomeno della chirurgia plastica ai piedi si sta diffondendo a macchia d’olio in America ed è pronta a sbarcare oltreoceano.
Sul Daily Mail vi è la testimonianza di alcune donne che, pur di riuscire ad entrare nei fatidici sandali, hanno tentato la chirurgia e si sono letteralmente fatte accorciare le dita dei piedi. Paulina Charlikowska, 30 anni, racconta di aver sempre avuto “brutti piedi”:
“Può sembrare una cosa stupida, ma io ho sempre odiato i miei piedi. Addirittura mi imbarazzavo a farli vedere ai miei amici e evitavo di metterli in mostra, in casa o in spiaggia. Fin da bambina ho pensato che le mie dita non fossero normali, ero disgustata. Il fatto che io portassi un 40 di numero non aiutava i miei piedi, sembravano grossi e sgraziati, con il secondo e il terzo dito più lunghi del mio alluce. Le scarpe non mi calzavano mai bene, così spesso le mie dita erano doloranti e coperte di calli”
Così, Paulina ha deciso per una soluzione drastica: la chirurgia di Cenerentola. Negli ultimi anni questo tipo di interventi sono andati via via perfezionandosi e comprendono l’allungamento o l’accorciamento delle dita dei piedi, la limatura di eventuale osso in eccesso, l’eliminazione di grumi o avvallamenti.
Il dottor Jason Hargrave, consulente in chirurgia podologica all’ Harley Street’s Cosmetic Foot Surgery Centre , ha spiegato al Daily Mail:
“La chirurgia estetica al piede è una tendenza in rapida crescita, alimentata soprattutto dalla popolarità raggiunta dai tacchi a spillo grazie anche alla serie tv “Sex and The City”. I sandali e i tacchi a spillo sono visti come un accessorio glamour e non poterli indossare a causa di un brutto piede può essere causa di crucci per le donne. Tante donne ammettono di amare le scarpe aperte ma che non possono portarle a causa di brutti piedi”
Dopo l’operazione Paulina è rinata:
“Quando in tv ho visto un documentario su questa nuova pratica sono diventata ossessionata dall’idea di fare l’operazione. Mio marito Jacob pensava che io fossi matta ma quando ha visto che ho iniziato a mettere da parte la somma necessaria per l’operazione, 4.500 sterline, ha capito che nessuno avrebbe potuto fermarmi”.
Paulina ha avuto i suoi nuovi piedi nell’ottobre del 2013:
“Il dottor Hargrave ha accorciato il terzo dito del piede di 1 centimetro, con una operazione che si è svolta in anestesia locale. C’è voluta 1 ora e anche se non ho sentito nulla, potevo percepire le mie ossa che venivano segate e scricchiolavano, era orribile. Non ho sentito dolore in seguito, ma ho avuto dei fili nelle mie dita dei piedi per 5 settimane. Una parte è anche divenuta infetta così ho dovuto prendere gli antibiotici. Dopo che i fili sono stati rimossi ho camminato con le stampelle per un paio di settimane, ma solo dopo 6 mesi sono stata bene davvero. Ora sono completamente guarita, ho solo delle piccole cicatrici appena percettibili ed i miei piedi sono diventati di un numero più piccoli”.
Insomma, il gioco vale la candela? Per molte donne con il vero e proprio cruccio dei brutti piedi, sembra proprio di sì.
Il luminare Ali Sadrieh, che ha messo a punto la “Chirurgia Cenerentola” in quel di Beverly Hills, ha spiegato il motivo per cui questo fenomeno ha preso piede:
“La plastica alle estremità è come un corso di autostima. Perché permettere a donne afflitte da unghie incarnite, tendiniti e alluci valghi di calzare sandali estremi e décolletées del desiderio è come regalare un sogno: non ha prezzo”.
A proposito di prezzo, la chirurgia al piede invece un costo ce l’ha eccome. I trattamenti sono diversi ma spaziano dai 700 dollari fino ai 15 mila.
Tuttavia, niente ferma queste aspiranti Carrie Bradshaw, nemmeno il dolore. Così, se l’allungamento o l’accorciamento delle dita sono un vero e proprio “must” della chirurgia al piede, non bisogna dimenticare anche tutti gli altri ritocchini, come il “Foot Tuck”, vera e propria tortura: praticamente, funziona come i cuscinetti che si aggiungono sotto la pianta del piede per stare più comode. Solo che è fatto di pelle umana, e viene aggiunto alla nostra pianta del piede in maniera permanente. Si ottiene prelevando grasso dall’addome e iniettandolo nella pianta del piede.