Erica Mou premio della Critica a Sanremo: “Spero che Elsa Fornero mi abbia tele-votata”
20 Febbraio 2012 - di lbriotti
SANREMO – Della farfallina di Belen ha solo sentito parlare e dice di non “avere una posizione” sul tormentone del tatuaggio inguinale sfoggiato dalla bella argentina. E così quando a Erica Mou, giovane pluripremiata al festival di Sanremo, viene chiesto cosa pensa dei giudizi del ministro Elsa Fornero sull’immagine della donna al festival e in televisione, risponde: “A Sanremo quest’anno ci sono tante donne, tante brave artiste. La Fornero poteva guardarlo ieri. E poteva anche televotarmi. Spero che l’abbia fatto”. Giudica “ottima” l’idea di uno sgravio fiscale per favorire il lavoro femminile proposto dal ministro. “Quella della tematica della donna nel mondo del lavoro è da affrontare, soprattutto per quanto riguarda la maternità. Ma chi sono io per dirlo?”, chiede la giovane artista di Bisceglie. ‘Nella vasca da bagno del tempo’, la canzone che ha regalato ben due premi (premio della Critica Mia Martini e Premio della Sala Stampa Radio-Tv nella sezione Giovani) alla nuova scommessa di Caterina Caselli, ha un testo importante. Ma Erica precisa: “Non è nata come possibile ‘manifesto’.
Ho 21 anni e alla mia amica storica ho detto se si ricordava quando, 15 anni fa, siamo andate con i nostri genitori in vacanza in montagna. Quindici anni: ho pensato al ‘tempo-tiranno’ e ho convogliato questa paura nella canzone. E’ una sorta di mantra, è come mettere le mani avanti. Spero che al momento opportuno questo promemoria possa tornarmi indietro come insegnamento. E’ una promessa su come condividere una vita”. Nonostante la giovane età, Erica ha una lunga gavetta alle spalle, i suoi brani sono stati usati al cinema (‘I baci mai datì) e in spot pubblicitari.
“E’ una cosa che mi è stata fatta notare, ed è diventata uan sorta di responsabilità, un peso da portare sulle spalle. Sono felice che Sanremo sia arrivato quest’anno – spiega – . Prima probabilmente, senza le esperienze fatte (compresa Musicultura e un piccolo tour negli Stati Uniti l’anno scorso, ndr.), il cuore non mi avrebbe retto fino alla fine. Ho fatto piccoli passi, uno dopo l’altro, che mi hanno portato ad affrontare questo palco con un po’ di consapevolezza in più”. Minuta, viso da bambina e due grandi occhi verdi da cui traspare una grande forza e tanta ironia, ricorda sorridente: “Io al festival già 4-5 anni fa ho mandato le mie cassette, ma non mi hanno voluto prima. Arrivare qui è stato difficile e sorprendente”. Convinta che Italia bisognerebbe smetterla di credere che “una canzone cantautoriale non possa superare i confini linguistici”, confessa: “Io un portafortuna non ce l’ho. Ho però mia nonna, di 84 anni, che ogni volta prima che andassi in scena mi ha mandato un sms sul cellulare. Per fortuna l’ha fatto anche ieri”.
(Foto LaPresse)