Irina Werninge la fotografa che ritorna al futuro

8 Aprile 2012 - di marina_cavallo

preso da http://becausethelight.blogspot.it/2011/03/il-ritorno-al-futuro-di-irina-werning.html

SAN PAOLO – Ci sono persone che vivono nella nostalgia del passato, altre che preferiscono dimenticarlo. Ognuno ha il suo modo di elaborare il passato, la fotografa brasiliana Irina Werning ne ha trovato uno decisamente particolare. Un tuffo nel futuro.

“Back to future” è un progetto del 2010 ma ancora in corso di lavorazione, in cui vecchie fotografie di amici e parenti diventano lo scenario di ricostruzioni del passato in cui le differenze sono ridotte al solo fattore del tempo.

Le persone vengono messe nelle stesse pose delle vecchie immagini di infanzia, con gli stessi vestiti, lo stesso fondale e simulando persino le medesime espressioni. Con l’aiuto della post-produzione la Werning riesce a restituire sui nuovi scatti quell’effetto vintage delle pellicole ingiallite o scolorite. Il risultato è un buffo salto nel passato che però non si esaurisce in una fugace e divertente visione, ci porta invece a riflettere su qualcosa di nostalgico e più profondo.

Adoro le vecchie foto. Ammetto di essere una fotografa ficcanaso. Non appena faccio un passo in casa di qualcuno, comincio a fiutarle. La maggior parte di noi è affascinato dal look un po’ retrò ma per me è più importante immaginare come la gente si sentirebbe se fossero loro stessi a ricostruire quella scena oggi… Qualche mese fa ho deciso di fare proprio questo. Così, con la mia macchina fotografica, ho cominciato a invitare le persone a tornare al loro futuro.”

Il tempo è davvero l’attore protagonista di tutte le fotografie. Le persone sono invecchiate, il paesaggio più o meno immutato, i nuovi segni sui volti, le rughe, i tatuaggi, i pochi capelli, le cicatrici, i vestiti. Mette una gran tenerezza vedere una vita concentrata in un tempo così compresso, quasi come fosse il riassunto di una vita scritto sul corpo.

A proposito, questo progetto mi ha fatto capire di essere un tantino ossessiva….” (Irina Werning)