“Io e te”, il film sulla liberazione di Bertolucci
19 Ottobre 2012 - di lbriotti
ROMA – Uscirà il 25 ottobre in 300 copie da Medusa, snellito di qualche fotogramma rispetto alla versione presentata al Festival di Cannes cinque mesi fa, il nuovo film di Bernardo Bertolucci ‘Io e te’ con il 15enne Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Veronica Lazar, Tommaso Ragno, che giovedì 19 ottobre sono intervenuti all’incontro stampa di presentazione al Visconti Palace Hotel di Roma.
Il regista l’ha definito “un film sulla liberazione”, tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, “difficile da elaborare come sceneggiatura”. La storia è piaciuta al regista ma con un finale da cambiare perché “troppo moralistico”. “Questo film – sottolinea – prende un’altra strada, liberatoria”. Dopo un periodo di “autoreclusione” (“c’è – spiega – qualcosa che mi rassicura nei luoghi chiusi”). Ma “con il film sono uscito – dichiara – è stato molto importante per ricominciare a vivere”.
Al centro della narrazione c’è un adolescente, Lorenzo (Olmo), che trascorre la settimana bianca nella cantina di casa per fuggire da una realtà ingombrante. “In questo progetto – racconta Bertolucci – Jacopo viene interrotto dalla sua perfetta solitudine da Olivia”, la sua sorellastra che “irrompe sulla scena muovendosi come un incrocio tra King Kong e Marlene Dietrich. Lui dovrà accettare l’altro da sé che lo costringe ad avere una prima esperienza, una sorta di iniziazione”. La liberazione avverrà nella scena finale quando i protagonisti finalmente usciranno all’aria aperta, in “una strada vuota, deserta, dell’alba dopo la bomba atomica e nel quartiere Parioli”. Il regista non rinuncia alla battuta e ammette che ci ha preso gusto. “Girare per me è come una terapia – rivela – temo che vedrete presto qualcosa di nuovo. Ma più di questo non dice perché “i miei film – chiosa – sono sempre in divenire”.
“Sono un caso di arrested development – ammette il regista di ‘Dreamers’ – mi sono subito riadattato all’età dei miei personaggi”, per costruire i quali ha attinto alle inclinazioni personali degli attori. “Olivia diventa vera attraverso le foto di Tea Falco e sin dal primo momento tutto mi ha dato il senso della realtà: una cascata di capelli biondi, sofisticata, accento siciliano marcato”.
Per la colonna sonora, composta dalla partitura originale di Franco Piersanti e dai pezzi dei Cure, dei Muse e dei Red Hot Chili Peppers, Bertolucci ha lasciato scegliere direttamente a Jacopo Olmo, “perché fosse una musica in cui potesse riconoscersi”. Mentre decisiva, come in altri film dell’autore, è la canzone di David Bowie (‘Space Oddity’ riscritta da Mogol nel ’68 dal titolo ‘Ragazzo solo ragazza sola’) che accompagna il ballo finale dei due protagonisti, “sembrava – ha detto Bertolucci – scritta per il film”.
A seguire il photocall di “Io e te” (LaPresse):