ROMA – Scatenatissima Loredana Bertè nella sua autobiografia “Traslocando – E’ andata così”. Nel libro, oltre a raccontare un’infanzia da incubo con un padre violento, dedica spazio al ricordo di sua madre da giovane. Un ricordo senza freni:
Era una statua bruna. Una donna bellissima con i capelli sempre in ordine, i tacchi e le gonne strette con lo spacco. Una strafiga. I professori della sua scuola con me erano molto gentili e io non capivo il perché. Finché un giorno intuii che usare le buone maniere con la figlia, per un maschio dell’epoca, rappresentava la più facile delle scorciatoie per scoparsi la madre. Lei comunque non si faceva pregare. Quando usciva a tarda sera, potevi esser sicura che sarebbe rientrata la mattina dopo. Non si lasciava scappare un cazzo che fosse uno. Gli uomini erano prede che abbrancava senza reale desiderio, conquiste effimere, momenti di noia da mettere in fila. I suoi fidanzati in media duravano due mesi (…)
E a proposito della sua storia più importante, quella col tennista svedese Bjorn Borg, ecco cosa ha scritto:
La sua dipendenza dalla cocaina era mostruosa e aumentò con il passare dei mesi. Quando gli partiva il desiderio di farsi, non si frenava. Sembrava una macchina. Pippava e, se si metteva in testa che fossi io a nascondergli la droga andava fuori di testa. Mi prendeva le vestaglie. Le riduceva a brandelli alla ricerca di nascondigli segreti. Voleva la coca. La coca e basta.
Esiste un luogo in Italia che incanta i visitatori con il fascino dei suoi canali,…
Donare il sangue è un atto di generosità che può salvare vite umane, aiutando vittime…
Con l’arrivo della primavera, la pelle ha bisogno di un’attenzione particolare per affrontare i cambiamenti…
L’attesa sta per finire: El Turco, la nuova serie TV storica con protagonista Can Yaman,…
Con l'arrivo della primavera, il desiderio di rimettersi in forma cresce, soprattutto in vista della…
Gli spaghetti rappresentano uno dei simboli più iconici della cucina italiana, apprezzati sia a livello…