Malaga: giudice archivia condanna per stupro, web si oppone: “Non sei sola”
26 Agosto 2014 - di Silvia_Di_Pasquale
MALAGA (SPAGNA) – La storia si ripete: una donna viene violentata, il colpevole arrestato, processato, condannato, salvo poi tornare in libertà come se niente fosse. Questa volta però le cose sono andate diversamente: a Malaga, in Spagna, la decisione di un giudice di archiviare il processo contro un uomo accusato dello stupro di una 20enne, ha scatenato l’ira del web. Su Twitter è nato l’hashtag #NoEstásSola (non sei sola), utilizzato più di 35mila volte la scorsa settimana dagli utenti che non accettano la “leggerezza” con cui è stato risolto il caso.
Questi ultimi si oppongono alla decisione della corte, ritenendo assurdo che un caso di violenza carnale possa esser stato risolto in così poco tempo e a sfavore della vittima. “Vivo in un Paese in cui sono colpevole della mia violazione”, scrive una donna. “Violentatori protetti dallo Stato, dalle istituzioni e dalla cultura della violazione” accusa un’altra. Tra i sostenitori della causa ci sono anche uomini: da Buenos Aires uno scrive “Sappiamo quello che succede a Malaga, non sei sola!”.
Da parte sua, l’accusato si difende sostenendo che il rapporto era consensuale e dice che i suoi legali prenderanno provvedimenti contro le “false accuse” che lo coinvolgono. Proprio questo mese, il ministero degli interni della Spagna aveva emesso una serie di misure preventive rivolte alle donne, che suggerivano come proteggersi da un possibile stupro. Tali consigli hanno scatenato le critiche delle dirette interessate. L’approccio difensivo non risolverebbe infatti il problema all’origine, ma accetterebbe una realtà di fatto, invitando le donne a gestire nel migliore dei modi la situazione.