Marlon Brando, Fan-Tan: suo alter-ego nella storia di sesso e vendetta
1 Luglio 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Marlon Brando e Donald Cammell. Il primo uno degli attori più grandi di tutti i tempi, l’altro un regista e scrittore visionario. Insieme, possono fare grandi cose. Come scrivere un libro, per esempio. E poi? Litigano. Litigano così tanto che il libro rimane chiuso nel cassetto per più di 25 anni.
Carismatico, affascinante, ribelle. Marlon Brando ha scritto la storia di Hollywood. Attore sì, e poi “Fan Tan”.
Era il 30 giugno 2004, Marlon Brando ci lasciava. Da solo, in una camera di ospedale di Los Angeles, il mito Hollywoodiano ci ha detto addio per sempre, lasciandoci tuttavia un patrimonio cinematografico e culturale immenso.
“Fronte del porto”, “Bulli e pupe”, “Giulio Cesare”, “Viva Zapata”, “Apocalipse Now”, “Ultimo tango a Parigi”, la saga del “Padrino”. Sono solo alcuni dei capolavori che hanno visto protagonista l’attore americano.
E poi, “Fan Tan”, la storia di un avventuriero nei mari cinesi. Non un film, ma un libro. Quello che Marlon Brando scrisse insieme all’amico Donald Cammell, regista ma anche scrittore, e sceneggiatore e perché no, anche pittore, che condivise con Brando una certa propensione all’autodistruzione e il gusto per l’eccesso. Fan-Tan è anche una delle cause per cui i due artisti eclettici e ribelli litigarono, lasciando chiuso in un cassetto quel libro per più di 25 anni.
Fan-Tan è riemerso dall’oblio solo nel 2004 per merito di China Kong, vedova di Cammell che, insieme all’editore Knopf, ha affidato al critico cinematografigo Davis Thomson il compito di rivedere il romanzo.
Una storia d’amore, sesso, tradimento e avventura ambientata nella esotica Hong Kong della fine degli anni Venti. Anatole Annie Doultry, un americano d’origini scozzesi che per anni ha solcato i mari del sud con la sua goletta, la Sea Change, si trova in carcere ad Hong Kong per scontare 6 mesi di pena.
Pochi giorni prima di uscire dal carcere, però, Annie decide di salvare la vita ad un altro detenuto e non sa che quel gesto cambierà completamente la sua vita. Annie, infatti, ha salvato la vita ad un uomo di madame Lai Choi San. Una donna conturbante e pericolosa, al comando di una intera flotta di giunche da guerra e un esercito di pirati. Per aver salvato un suo pirata, Lai Choi San vuole incontrare Annie e offrirgli un ruolo chiave nel suo prossimo colpo: l’assalto a una nave inglese. Annie accetta e, da qui, inizia l’avventura.
Una storia di patti di sangue, di tradimenti, d’amore, di scorrerie, di vendetta e iniziazioni. Aggiungete un’infuocata scena di sesso, il doppio gioco tra i personaggi e ciò che ne esce è un racconto conturbante, a tratti perverso che non nasconde l’eccitazione del regista innamorato della parola scritta.
Colpisce, Fan-Tan. Lascia il segno perché in un crescendo di intensità emerge la personalità del protagonista, un uomo solitario, ferito e provato dalla vita. Tuttavia, ricco di risorse e con un grande desiderio di riscatto, pronto a trovare soluzioni geniali, carismatico, a tratti capriccioso ma estremamente risoluto e deciso: in un solo concetto, il perfetto alter-ego di Marlon Brando.
Foto: LaPresse