A Milano c’è Orticola, fiera dei Fiori e delle Vanità
12 Maggio 2012 - di marina_cavallo
MILANO – Si è aperta ieri al pubblico, e lo rimarrà fino a domenica 13 maggio, Orticola 2012 la mostra mercato di fiori e piante organizzata dall’omonima prestigiosa associazione, giunta ormai alla XVII edizione e che si sta confermando come l’appuntamento primaverile più amato dai milanesi.
E la sua inaugurazione, giovedì sera, è stato un avvenimento mondano fra i più esclusivi tanto che la cronaca più glamourous dell’avvenimento è stata fatta su vogue.it dal mondanissimo Cesare Cunaccia:
I giardini pubblici di via Palestro, dove la manifestazione si svolge tradizionalmente, quest’anno dall’11 al 13 maggio, ieri sera, dalle sei e mezzo e fino al calare della notte, hanno visto un affollato opening con tante figure note, ma anche la partecipazione di una pleiade di semplici appassionati, molti giovani, tra l’altro. Straordinaria l’offerta che compone il mosaico della kermesse: piante, fiori d’ogni genere e per ogni gusto e desiderio, attrezzi e abbigliamento da giardinaggio, arredi antichi e moderni, tende, gazebos e illuminazione, libri e pubblicazioni, creme e fragranze, specialità orticole, un ambito questo che riscuote un sempre maggiore interesse, un’area dedicata ai bambini.
Possono ben essere fieri Gianluca Brivio Sforza e Francesca Marzotto Caotorta, i dioscuri di Orticola, per il crescente successo che la fiera riscuote. I viali dei giardini “Indro Montanelli”, popolati da bancarelle e stand che rigurgitano di splendidi fiori, di colori e profumi, cambiano volto, diventano per un week end un effimero paradiso botanico, un eden per i cultori o i novizi del gardening.
La novità del 2012 è il “percorso delle rose”, imperniato su dodici espositori specializzati. Orticola è pure uscita dai suoi abituali confini grazie alla mostra fotografica Small Garden che si tiene presso la vicina Galleria d’Arte Moderna, aprendo in contemporanea i giardini della Villa Reale. Piante e fiori, a Orticola, ma non solo. Ispirandosi infatti alle analoghe hat parades specialmente di marca britannica, alle bizzarre e opulente variazioni floreali e ipercromatiche sul tema cappello e en-tête tipiche di canoniche rassegne quali il londinese Chelsea Flower Show o il Royal Enclosure di Ascot, anche le solitamente castigate e sobrie signore milanesi hanno voluto rispondere generosamente al dress code “fiori”, che campeggiava sul verde cartoncino d’invito.
Chi riuscendoci, ovviamente, e chi meno; ma di certo questa è un’usanza che a Orticola è in continuo allargato sviluppo negli ultimi anni. Sforzi sovrumani e ipertrofici, una battaglia a colpi di cappelloni a tesa smisurata, cloches anni 20, romantiche cuffie neo-Biedermeier da Effi Briest, vezzosi pamelas e sombreri sovraccarichi e torreggianti come i giardini pensili di Babilonia, accanto alla noiosa e ripetitiva banalità di serre-têtes bancarellari in tulle nero vagamente 60, qui invero alquanto fuori posto. Un’orgia di flower patterns, sfumature pastello, di tulle e imprimées, di Toile de Jouy e quadratini Vichy, sciarpe di chiffon e robes mariage come piovesse.
Crocchi di coloratissime erinni, adorabili cloni italici di Barbara Cartland e Princess Michael of Kent, sventate Lilly Pulitzer e Brooke Astor de noantri, persino qualche temerario di sesso maschile onusto di girasoli, gentiluomini in outfits crema, gilet ecru o blazer regimental, pargoli e pets, verso le otto intasavano più che mai la zona nei pressi del buffet-bar. Chiacchiere, quante chiacchiere, commenti fulminei, arpeggi di risate e risolini, sguardi in tralice e confronti all’ultimo geranio, all’ultima petunia. Trionfava una certa dose di esibizionismo generale, sottolineata da un’armata di fotografi, paparazzi e amateur a caccia dell’immagine definitiva e assoluta, mentre i veri insider, golosi e appartati, accarezzavano corolle preziose e infaticabili e occhiuti trattavano rampicanti, orchidee, preziose specie officinali, con piglio specialistico e autorevole.
La più sensazionale e inattesa delle hat ladies? Il gioco si fa duro, non bastano di sicuro outfit e chapeau stravaganti o ricercati per essere, per situarsi ben oltre la superficie della mera ed effimera apparenza. Ci vuol ben altro: un mixage di fantasia, libertà, nonchalanche, un pizzico di provocatorio sfottò, humour, charme, sicurezza di sé e, naturalmente, una perfetta tête à chapeau. A dispetto di quante avevano sciorinato in capo intere serre, vere o in tessuto, corrusche menageries, nastri serici e assemblaggi vegetali vittoriani o edwardian, nature morte barocche Derek Jarman o pirotecniche jungle à la Douanier Rousseau, la palma del match di iersera, va senza dubbio attribuita a Margherita Palli. Margherita, tra i maggiori scenografi teatrali e d’opera italiani, che con la verve davvero originale, ironica e osé che le è propria, accantonata ogni faciloneria sensazionalistica o spettacolare, ostentava un giardino strutturalista pop- Bauhaus in pentacromia, costruito in mattoncini lego, a popolare una paglia pacata, culminante in una gabbietta contenente un piccolo merlo geometrico.
Calavano finalmente le tenebre e il parco si svuotava rapidamente, sul far delle nove, quando meravigliose grosse peonie dalle tonalità preziose di rossi rosati e dall’aroma di vaniglia e le rose antiche, dalla fragilità elegante e ialina, sembravano trascolorare, liquefarsi e aggrumarsi nella coltre del buio imminente. Un momento magico, pacificante. Finalmente il silenzio, una stilizzata danza di iris japonisantes candidi, blu Mikado, arancio Hermès, screziati e giallo oro, poche luci a illuminare il conversare d’un tratto sommesso degli ultimi ritardatari, gli irriducibili che proprio non volevano più andarsene. Peccato non si possa prolungare l’opening di Orticola dal cocktail time fino alle prime ore notturne, magari dando la possibilità a quanti lo vogliano, di godere di un sofisticato dinner-pic nic, di un intimo elegante repas dalla grazia impressionista, tra piante e preziosità floreali.
Per chi volesse saperne di più prima di recarsi a visitare la fiera il sito www.orticola.org vi fornisce le info più esaurienti anche sul calendario delle attività, tantissime e varie e di cui molte dedicate anche ai bambini.
(foto mcc/ladyblitz)