In mostra a Londra i ritratti di Lucian Freud
4 Aprile 2012 - di lbriotti
LONDRA – Fino al 27 maggio, sarà visibile alla National portait gallery di Londra, la mostra “Lucian Freud: Portaits” (1922-2011). Il luogo scelto per la mostra si trova alle spalle della National gallery a Trafalgar square.
Nella mostra, sarà possibile ammirare i ritratti del celebre pittore Lucian Freud morto nel luglio del 2011 all’età di 88 anni ripercorrendo così la sua carriera artistica durata 70 anni. Lucian Freud era il nipote del padre della psicanalisi Sigmund Freud: con i suoi lavori contribuì a ridefinire l’arte figurativa contemporanea.
La mostra, inaugurata a febbraio da Kate Middleton, rappresenta il primo momento concreto di riflessione sulla ritrattistica all’interno del suo lavoro. Il sito Inside Art spiega cosa sarà possibile vedere all’interno dell’esposizione: “Per l’occasione sono state selezionate un gruppo di tele che dimostrano il progredire dello stile dell’artista e il suo virtuosismo tecnico. Il visitatore, infatti, è messo di fronte ai cambiamenti stilistici della singolare tecnica pittorica di Freud, ed è inoltre possibile rintracciare la storia di questo sviluppo anche attraverso i disegni e le incisioni. Tra i primi lavori, gli autoritratti e i ritratti a mezzo busto, figura la famosa tela ‘Girl with a kitten’ (1947) nella quale lo sguardo, dagli occhi spalancati, della ragazza è penetrante e allo stesso tempo inquietante nella sua gelida profondità”.
“La stessa forza si vede anche in altri lavori di questo periodo, fino ai dipinti del 1960 quando Freud iniziò a ritrarre lavorando al suo cavalletto in piedi piuttosto che seduto e incominciò a dipingere la figura intera. Corpi dove emerge la pennellata spessa, decisa e vigorosa e l’applicazione più densa dei pigmenti. Le pennellate, nel corso degli anni, divengono sempre più pastose fino a divenire protuberanze come quelle nel volto di “Ria, naked portrait” (2006-2007), dove il colore esce prepotentemente dalla tela. Soggetti dei suoi lavori sono persone provenienti da diversi ceti sociali, che hanno gravitato intorno a Freud nel corso della sua vita: amici, familiari, colleghi (tra cui Frank Auerbach, Francis Bacon, Michael Andrews, John Minton, David Hockney e il performer Leigh Bowery), amanti e bambini; ritratti che dimostrano il dramma psicologico e l’inesorabile intensità di osservazione del suo lavoro. La curatrice della mostra, Sarah Howgate, sottolinea come i ritratti di Freud nascano da uno stretto rapporto tra l’artista e il suo modello che si è lentamente sviluppato nel corso delle sedute di posa e come la mostra sia pertanto “una vita rappresentata in pittura, piuttosto che una retrospettiva biografica'”.
“Quindi, il motivo alla base della scelta dei soggetti è per Freud prettamente autobiografica e la memoria, la sensibilità e il coinvolgimento psicologico con il soggetto sono elementi essenziali ai fini dello stesso atto creativo. L’esposizione mostrerà inoltre che molti ritratti non sono quello che sembrano ma rivelano qualcosa di più profondo che è possibile scorgere dalle ambigue espressioni facciali, dalle pose inusuali o di disagio. Sono ritratte figure sole, gruppi o doppie figure. Spesso sono raccontati anche gli spazi, nei quali abitualmente Freud inseriva elementi sparsi come piante, biancheria da letto o rifiuti, tutti elementi che lascino intravedere una minaccia sottostante o sono un aggiunta al potere psicologico. Freud era interessato alle persone, come agli animali, che preferiva osservare senza vestiti perché rivelavano meglio, come i secondi, i loro istinti e desideri. I suoi nudi si caratterizzano, oltre che per le pose inusuali, per i colore dell’incarnato, mai piatto ma screziato (risultante all’apparenza malaticcio), che è steso a macchie, facendo uso di una grande varietà di bianchi, rosa e gialli”.
“Il critico Martin Gayford, nel libro ‘The man with a blu scarf’ (Thames & Hudson, 2010), racconta, per sua esperienza diretta, cosa significhi essere un modello in posa per uno dei ritratti di Freud. Anche dalle sue parole possiamo conoscere il virtuosismo tecnico per il quale si distingue la pittura di Freud. Un artista che scrutava attentamente chi aveva di fronte e che in alcuni casi impegnava anche anni per la realizzazione di un ritratto. L’importante retrospettiva, a dieci anni dall’ultima importante mostra alla Tate nel 2002, dà l’occasione al pubblico di ammirare alcuni lavori provenienti da collezioni private spesso esposti per la prima volta. Da segnalare, inoltre, che la galleria Blain Southern di Londra ha allestito, nello stesso periodo, la mostra “Lucian Freud: Drawings” (tra il 17 febbraio e il 5 aprile), una mostra che comprende oltre 100 lavori su carta realizzati con diverse tecniche. Comunque, nel caso in cui non abbiate l’occasione di visitare la mostra di Londra, la stessa, ora alla Npg, si sposterà negli Stati Uniti, dove tra il 2 luglio e il 28 ottobre sarà ospitata al Modern art museum di Fort Worth (Texas)”.
A seguire alcuni quadri di Lucian Freud esposti in precedenti mostre e Kate Middleton alla presentazione dello scorso febbraio (foto Ap/LaPresse):