Pamela Anderson al Taormina Film Festival: “Le tette? Certo che mi sono servite”
16 Giugno 2014 - di lbriotti
TAORMINA (MESSINA) – Pamela Anderson abbandona i boccoli biondi e ospite al Taormina Film Festival si presenta con i capelli corti. L’ex coniglietta di Playboy, nata in Canada 47 anni fa, si è presentata per una Tao Class zeppa di pubblico arrivato nella città siciliana per osannare l’ex bagnina d Baywatch, la serie ispirata al lavoro dei Los Angeles County Lifeguard in cui lei indossava un sexy costume rosso.
Vestita con un abito semplice turchese, ad ogni domanda non ha fatto mai mancare un gridolino di sorpresa come una novella Marilyn Monroe. Poi, alla fine, alla domanda giusta, replica: ”Le tette? Si lo confesso mi hanno aiutato le porto sempre con me”. L’ex bagnina della serie tv Baywatch, diventata famosa in tutto il mondo e che all’ultimo festival di Cannes ha confessato di aver subito violenze, da bambina e poi da adolescente, parla del suo impegno sociale rivolto appunto contro la violenza alle donne, in difesa degli animali e dell’ambiente: “Ho messo su una fondazione in difesa di queste cose. A Cannes ho confessato cose molte intime di quello che mi è successo nell’infanzia (Anderson fu molestata da bambina, dalla sua baby sitter e poi ha subìto molte altre brutte avventure a sfondo sessuale ndr.) e credo che le cose per i bambini stiano anche peggiorando oggi”.
Il successo? ”Non avrei mai immaginato niente di tutto questo. È solo una cosa che è accaduta”. Scoperta per caso su un grande schermo che la inquadrava alla stadio suscitando un boato nella platea maschile, spiega: “Avevo solo una maglietta bianca”. “Allora – aggiunge – non avrei mai pensato di diventare tanto popolare. Quando facevo Baywatch era tutto così naturale, nuotavo, facevo esercizio fisico. Poi il fatto di aver posato per Playboy mi ha aiutato moltissimo, riuscire a farlo per una rivista così importante mi ha dato sicurezza. Da giovane ero così tanto timida”.
Nell’incontro, immagini tratte dal film Borat con Sacha Baron Cohen, con l’attore-regista che a un certo punto la rapisce mettendola in un sacco e ancora, parlando di Baywatch, l’idea di non essersi mai davvero considerata un’attrice: “interpretavo solo me stessa. Andavo in spiaggia ed ero pure pagata per farlo”. Un po’ carente sulla conoscenza del cinema canadese, confessa che non sa nulla sul fatto che ci sia una new wave di registi canadesi (dunque nulla neppure di Xavier Dolan in concorso quest’anno a Cannes insieme a Cronenberg). Il regista italiano con avrebbe voluto lavorare? “Sicuramente Fellini, peccato che sono arrivata troppo tardi”.
Il suo sogno? “Quello di continuare a lavorare” dice con modestia. In attesa di ruoli drammatici verso i quali si sente pronta (”John Casavettes mi ha proposto una serie tv dai toni seri”, dice), la bagnina Pamela Anderson non è abbastanza cattiva per dire chi salverebbe e chi farebbe affogare. Lo fa solo di fronte alla scelta tra Bush e Obama, e dice: “Io salverei Obama”.
(Foto LaPresse)