Sangue liquefatto: si rinnova il miracolo di San Gennaro
7 Maggio 2012 - di lbriotti
NAPOLI – Alle 18,55 di sabato 5 maggio, arriva l’annuncio dell’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe: “San Gennaro ha fatto il miracolo, il sangue era già sciolto quando è stata estratta l’ampolla dalla cassaforte del Duomo”. Si compie così il rito che conclude la tradizionale processione del busto del santo patrono e delle ampolle contenenti il sangue del martire. La processione si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del santo dal cimitero posto nell’Agro Marciano, nel quartiere di Fuorigrotta, alle catacombe di Capodimonte, poi denominate, per questa ragione, di San Gennaro.
La tradizione vuole che la liquefazione o meno del sangue a maggio sia legata alle sorti di tutta l’Italia, mentre nelle altre due date a quelle della città (19 settembre) e agli avvenimenti storici (16 dicembre). Nel corso dell’omelia, celebrata nella basilica di Santa Chiara alla presenza dei rappresentanti delle congregazioni della diocesi, delle autorità civili e militari e di circa 1.500 fedeli, il cardinale Sepe ha paragonato il santo patrono a “un parente, al quale bisogna ispirarsi”.
Il presule ha poi sottolineato il “binomio inscindibile tra sangue e speranza“, anche in un “momento di crisi economica, culturale e civile. Il sangue di San Gennaro rappresenta l’invito a tutti a non rassegnarsi di fronte al drammatico momento che stiamo vivendo”, perché “ci sono ancora forze ed energie positive che possono farci riprendere il cammino”. Dopo l’omelia l’annuncio, “anche per chi non ci crede ancora”, ha precisato Sepe, che poi ha chiamato come testimone del ‘miracolo’ il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che secondo la tradizione è il presidente della deputazione. La processione e il rito della liquefazione sono stati seguiti anche da diversi giornalisti stranieri, tra cui anche una tv tedesca.
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