Sesso a 78 anni con la moglie demente: processato per stupro
16 Aprile 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
IOWA (USA) – Sesso a 78 anni con la moglie demente: processato per stupro.
Henry Rayhons, politico repubblicano originario dell’Iowa, è finito sul banco degli imputati per aver avuto rapporti intimi con la coniuge, Donna Lou Young, quando questa era ricoverata in una casa di riposo, in quanto affetta da Alzheimer, una delle più diffuse forme di demenza senile.
La donna è morta lo scorso agosto a 78 anni, ma le sue figlie hanno deciso di portare avanti una battaglia legale contro l’anziano, dopo aver scoperto che l’uomo aveva continuato a fare sesso con la moglie, sebbene questa non fosse pienamente capace di intendere e volere. Se il tribunale dovesse giudicarlo colpevole delle accuse, Rayhons rischierebbe fino a 10 anni di carcere.
Nella fattispecie, i medici della clinica, d’accordo con le figlie della coppia, avevano concluso che la donna non fosse più in grado di avere rapporti consensuali. Una decisione che Rayhons avrebbe ignorato nelle sue “visite coniugali”, infrangendo il divieto stabilito a tutela della malata. Non rema inoltre in favore dell’imputato il fatto che lo Stato dell’Iowa abbia messo al bando 25 anni fa il sesso non consensuale e definisce “stupro” i rapporti con persone che hanno difetti mentali.
Dal punto di vista legale, il caso non ha precedenti. Come spiega Pam Belluck in un articolo sul New York Times, la questione non è solo medica e giuridica, ma anche etica: fino a che punto un coniuge ha il diritto di poter invogliare il partner a fare sesso, nel momento in cui quest’ultimo è affetto da demenza?
Il rapporto tra sesso, demenza e diritti della persona malata rimane un problema aperto e poco studiato. E se la medicina ha investigato i limiti della memoria del paziente affetto da Alzheimer per quel che riguarda le sue capacità di compiere azioni quotidiane o sporadiche (firmare un assegno), non si può dire altrettanto per il suo rapporto con la sessualità.
“E’ davvero un problema enorme, e prima o poi saremo chiamati ad affrontarlo”, spiega il professor Derek Beeston, sociologo della Staffordshire University (Inghilterra), che ha studiato i rapporti tra sesso e demenza senile.
Non tutti i pazienti sono inoltre incapaci di intendere e volere in modo continuativo: i sintomi possono fluttuare nel corso della stessa giornata. Proprio in quelle parentesi di lucidità, il coniuge malato potrebbe pretendere o acconsentire al rapporto. A quel punto diventa difficile parlare di violenza.
“Quello che può essere ritenuto opportuno un giorno, può rivelarsi inadeguato la settimana dopo, o in un momento diverso, quello stesso giorno”, specifica Ann Christine Frankowski, direttore associato del Centro di Studi sull’età senile dell’ Università del Maryland.
C’è infine la questione affettiva: “l’intimità è un beneficio per i pazienti affetti da demenza”, sottolinea Beeston. Nel caso di Henry Rayhons, è stata Michelle Dornbier, un’assistente sociale del centro in cui era ricoverata la signora Rayhons, ad affermare come quest’ultima fosse “sempre felice di vedere Henry”.