Turchia, donne sfidano vicepremier con selfie sorridenti (foto)
31 Luglio 2014 - di Silvia_Di_Pasquale
ISTANBUL (TURCHIA) – Le donne turche sfidano il vicepremier con selfie sorridenti. Si tratta di una pacifica forma di protesta via Twitter contro Bülent Arinç, che durante un meeting ha detto che le donne del suo Paese si sono fatte coinvolgere dalla dirompente “corruzione della moralità”.
Secondo Arinç, la donna “casta” e pura non dovrebbe ridere in pubblico, perché farlo significherebbe mostrarsi “invitante” e poco rispettosa dei canoni della religione islamica. “Dove sono finite le nostre ragazze?” si chiede il vicepremier. “Quelle che arrossiscono un po’, abbassano il capo e volgono lo sguardo da un’altra parte quando le guardiamo in volto, diventando un simbolo di castità?”.
Così per protestare contro le parole del rappresentante governativo, centinaia di donne hanno condiviso sui social network le loro foto sorridenti. Gli hashtag utilizzati sono #kahkaha, che significa “ridere”e #direnkahkaha, ovvero “resistere e ridere”. Come spiega l’inviato di Repubblica a Istanbul Marco Ansaldo
“Ridono in tutti i modi, e ovunque. Un sorriso appena accennato o una risata a crepapelle. Ridono, e postano su Twitter e Facebook, i social network invisi al governo islamico che li vuole chiudere, la loro gioia. Il partito conservatore del premier Recep Tayyip Erdogan, candidato numero uno alle presidenziali di agosto, le preferirebbe forse serie e compassate. Magari col capo velato, come quasi tutte le consorti degli attuali ministri e come la stragrande maggioranza di elettrici dell’Akp, il Partito della giustizia e dello sviluppo, 46 per cento di voti — soprattutto anatolici — alle ultime consultazioni di marzo.”
(Foto: Twitter)