Valentina Vezzali portabandiera a Londra 2012: scherma superstar
22 Maggio 2012 - di lbriotti
ROMA – Valentina Vezzali portabandiera azzurra alle Olimpiadi di Londra. Ma chi è Valentina Pezzali? Si tratta di una fuoriclasse assoluta, una campionessa inimitabile, il simbolo di uno sport come la scherma sempre vincente, dove l’Italia è considerata una vera superpotenza, che nei grandi appuntamenti non tradisce mai. Valentina Vezzali nel Guinness dei Primati c’é già: è l’atleta che ha vinto più medaglie d’oro olimpiche, ma non solo quelle.
Nel Museo di Losanna tra i cimeli del Cio c’è anche una sua tuta. La chiamano la ‘cannibale’, l’equivalente di Eddy Merckx nel ciclismo, ma, come spesso capita ai vincenti nati, i trionfi non le hanno risparmiato invidie e gelosie. Come quando nel 2008 regalò il suo fioretto a Silvio Berlusconi davanti alle telecamere di ‘Porta a Porta’. Al premier disse: ‘Presidente da lei mi farei toccare” e quel ‘touche” malizioso le fece piovere addosso una marea di polemiche. “Uno spettacolo deprimente”, commentò Rosy Bindi. Lei si difese: “L’avrei fatto anche con Veltroni”. A Londra torna ad essere donna il portabandiera azzurro.
E’ la quarta volta, la seconda per la scherma 16 anni dopo Atlanta e Giovanna Trillini, un’altra fiorettista di quello che poi è diventato il Dream Team, figlia di una terra (le Marche) e una città (Jesi) che è stata e continua ad essere una fucina inesauribile di campioni. Con il riconoscimento del Coni a Valentina la scherma diventa lo sport più ‘premiato’ a livello di portabandiera azzurri nella rassegna a cinque cerchi. Con la Vezzali gli alfieri diventano sette (Edoardo Mangiarotti lo è stato due volte), superando l’atletica, sport olimpico per antonomasia ma da anni ormai in crisi di risultati. Prima della Vezzali e della Trillini di schermidori c’erano stati Nedo Nadi (Anversa 1920), Giulio Gaudini (Berlino 1936), e poi Mangiarotti (Melbourne 1956 e Roma 1960) e Giulio Delfino (Tokyo 1964).
Valentina Vezzali raccoglie l’eredità di Antonio Rossi, portabandiera a Pechino 2008, mentre prima della Trillini l’ultima donna a sfilare con il tricolore in testa era stata Sara Simeoni. A Londra molto probabilmente sarà la sua ultima Olimpiade. Anche se la scherma è uno sport dove l’età conta fino a un certo punto: Edoardo Mangiarotti si ritirò che aveva 41 anni. Proprio il grande Edo è nella scherma il record che a Valentina resta da battere. Difficilmente ci riuscirà visto che Mangiarotti di medaglie olimpiche ne ha messe al collo 13. Quasi il doppio di lei, che (per ora) si è fermata a sette, con tre ori individuali consecutivi (Sydney, Atene e Pechino) e due ori a squadre (Atlanta e Sydney); oltre all’argento individuale di Atlanta e il bronzo a squadre di Pechino. Cui si aggiungono sei ori mondiali e cinque europei, altro record per la scherma.
Il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, Valentina ha compiuto 38 anni, ed è l’orgoglio del gruppo sportivo della Polizia (tira infatti per le Fiamme Oro). Sposata con il calciatore Domenico Giugliano, è anche mamma (suo figlio Pietro è apparso anche in uno spot televisivo). Davanti alle telecamere si trova a suo agio quasi come in pedana. Lo conferma la chiacchierata puntata di ‘Porta a Porta’; è apparsa anche in spot e perfino come ballerina a ‘Ballando sotto le stelle’. E ha prestato il suo volto e la sua voce in una campagna pubblicitaria contro la fame nel mondo. Un giorno disse: “Dopo tre trionfi di fila vorrei eguagliare un mito come Carl Lewis, che ci è riuscito quattro volte”. Ed é proprio questo per il traguardo di Londra, la sua quinta Olimpiade. “Nella vita bisogna porsi sempre nuovi traguardi e rimboccarsi le maniche per raggiungere ciò che sembra impossibile”. Ed questo è il segreto dei suoi trionfi.
A seguire le immagini della cerimonia al Coni. Oltre alla Vezzali, erano presenti il capo della Polizia Antonio Manganelli, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi (foto LaPresse):