Vestita di stracci, si finge fashion blogger. Tutti ci cascano e la fotografano
23 Settembre 2014 - di Silvia_Di_Pasquale
LONDRA – Vestita di stracci, si finge fashion blogger durante la settimana della moda a Londra. Risultato? Tutti ci cascano e la fotografano. La protagonista di questo “esperimento” è Hannah Ewens, una londinese che voleva dimostrare quanto fosse facile al giorno d’oggi spacciarsi per un’esperta di moda.
“In previsione della Settimana della Moda di Londra – scrive Hannah su VICE – ho steso un piano: un budget di 12 euro al giorno con cui acquistare l’outfit più imbecille che fossi riuscita a mettere insieme e l’obiettivo di essere fotografata da una delle sopracitate persone. La LFW è il più grande raduno di street style blogger del Regno Unito. Di conseguenza, le possibilità di finire al centro dell’obiettivo risultano triplicate al solo uscire di casa e posizionarsi nei pressi del primo frigo di Vitaminwater a disposizione. Se io, una ventiduenne che va in giro con accessori del Signore degli Anelli e braccialetti da festival, fossi riuscita a finire su un blog di moda, avrebbe potuto farlo chiunque”.
Per riuscire nel suo intento, la 22enne è andata alla ricerca dei vestiti più improponibili e ridicoli in circolazione. Insieme a un fotografo che l’ha accompagnata nell’impresa, è arrivata perfino a rovistare nei cassonetti dell’immondizia. Poi è giunto il grande giorno: il debutto da finta fashion blogger, che paradossalmente ha avuto un esito positivo. E’ stata fotografata, ha ricevuto prodotti di bellezza omaggio, mangiato e bevuto gratuitamente.
“Mentre ispezionavo l’area diversi fotografi si sono avvicinati chiedendomi, ‘Sei una blogger?’. ‘Sì, certo.’ Alcuni si sono informati sulla provenienza dei miei capi. Ho risposto che per la maggior parte si trattava di pezzi vintage di Vivienne Westwood, ma solo perché è l’unico nome che conosco. I presenti hanno annuito entusiasti, e un uomo ha aggiunto, ‘Oh, sì, me la ricordo questa borsa. Quell’anno aveva fatto il botto’.”
La farsa di Hannah è andata avanti per 3 giorni. La gente ha preso sul serio i suoi outfit, che comprendevano calzini incrostati, maglie usate, tessuti pelosi, collane che in realtà erano cavi elettrici. La sua unica difficoltà?
“…rispondere a chi mi chiedeva l’indirizzo del blog. Senza pensarci troppo ho farfugliato una serie di frasi incomprensibili, avendo cura di menzionare la disponibilità a collaborazioni e reindirizzandoli al mio account Instagram”.
Quale insegnamento trarre da questa vicenda? Semplice: non fidarsi a priori di chi si presenta come un’ esperta/o di moda. Non mettere da parte il proprio giudizio critico, non subire la moda, ma comprenderla. Se necessario, criticarla. Mai dimenticare il famoso proverbio: “non tutto quel che è ora brilla”.
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