Agnese Renzi visita Expo con 3 amiche FOTO: first lady in jeans e scarpe tennis
29 Maggio 2015 - di lbriotti
MILANO – Superato di pochi metri il padiglione di Eataly, per poco non incrociava una Susanna Camusso di rosso vestita, reduce dall’assemblea di Confindustria. Ecco, quei pochi secondi sono stati il momento più politico della visita all’Expo di Milano della moglie del premier Matteo Renzi, Agnese Landini. Per il resto, la giornata della first lady è stata scandita da un inizio nello spazio Save the Children, un pranzo con un piatto tipico persiano – lo zereshk polo – e una finale al padiglione Italia, dove ha firmato la ‘Costituzione’ di Expo, la Carta di Milano.
Qualche giornalista ha provato a farla sconfinare sull’attualità, e le ha chiesto se non fosse singolare questa sua visita nel giorno in cui il marito ha ‘preferito’ lo stabilimento Fca di Melfi all’appuntamento degli industriali, in corso proprio a Expo. Ma lei si è limitata a sorridere, glissando. Poi ha difeso Expo dalle critiche: “Non è assolutamente un luna park. E’ un inno all’educazione, per nutrire il pianeta in maniera corretta e sufficiente per tutti”. Breve assalto di telecamere a parte, che la moglie di Renzi fosse in giro per l’Esposizione quasi nessuno se n’è accorto. In fondo la visita era “strettamente” privata. Accompagnata da tre amiche, vestita con maglietta bianca, jeans e scarpe da tennis, Agnese Landini ha passeggiato su e giù per i viali, il Cardo e il Decumano, senza che nessuno, o quasi, la riconoscesse.
Sì, incrociandola qualche industriale in giacca blu l’ha indicata all’industriale in giacca blu che gli era a fianco, e qualche signore in pantaloncini ha fatto la stessa cosa con la moglie col cappellino, ma nulla di più. L’unica cosa che contraddistingueva la comitiva targata ‘moglie di Renzi’ dalle comitive senza targa era un’accompagnatrice di Expo molto brava a dare spiegazioni e a rendere scorrevole la visita, gli inchini del personale ai padiglioni del Vietnam e dell’Iran e le soste in zona vip in quelli della Corea, degli Usa e dell’Italia. E poi c’erano due fotografi che seguivano passo passo il gruppetto, due uomini della sicurezza che, con grande discrezione, non hanno perso di vista Agnese Renzi nemmeno un secondo e, dietro ancora, due carabinieri con sguardo fisso sulla comitiva mascherato da un incedere svagato. E poi c’erano i regali. A ogni padiglione Agnese Renzi usciva più carica di buste. Tipo quella enorme di tela bianca che le hanno dato in Iran. Dentro che c’era, un tappeto persiano? “Macché, pistacchi e zafferano”, assicura lo staff. Le foto della visita pubblicata dall’Ansa.