Chi “tradisce” Berlusconi e intervista Anna Finocchiaro (Pd)
6 Aprile 2012 - di luiss_edalto
ROMA – Il settimanale Chi, fedele organo della famiglia Berlusconi, da quando si sono insediati i tecnici ha “tradito” quella che fino a poco fa sembrava essere la sua missione principale. Ovvero mettere in buona luce la “real famiglia” di Arcore e i vari personaggi che le ruotano attorno, dalle Olgettine agli ex ministri di governo. Questa settimana il settimanale intervista una donna di sinistra, Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato. Il tema? Il prossimo presidente della Repubblica donna, come suggerito da Napolitano. “Il presidente è più moderno e lungimirante di tutti noi politici. Il suo è un segnale importantissimo. Bisogna vedere se la classe politica recepisce il messaggio… Su questi e altri temi i cittadini sono più avanti della politica. È una mentalità difficile da estirpare. Per esempio, la legge elettorale: qualcuno ha forse parlato della necessità di ottenere la parità di genere nella rappresentanza elettorale? No. Le racconto un aneddoto. Un collega era contrario alla possibilità di dare ai figli anche il cognome della madre. Ma ha solo una figlia femmina. Gli ho prospettato il caso che la ragazza abbia un figlio maschio e che lui, quindi, non possa trasmettere al nipote il suo cognome. Ha cambiato idea…”.
Molto diplomatica su Elsa Fornero: “Per il compito che ha è portata a essere più dura di quello che non sia in realtà. La sua è una riforma importante. Apprezzo molto il fatto che abbia accorciato il divario tra lavoro garantito e lavoro precario, puntando sull’apprendistato e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Sono tre anni che lo dico: la crisi del lavoro giovanile e il calo delle iscrizioni all’università sono il problema principale del Paese. Non avremo una nuova classe dirigente. Poi c’è il nodo dell’articolo 18, che vogliamo modificare per una questione di giustizia. Ma è dai giovani e dal lavoro che bisogna ripartire”.