La donna più potente al mondo? Christine Lagarde
19 Aprile 2012 - di luiss_edalto
WASHINGTON – Non la cancelliera di ferro, come ha sentenziato in passato Forbes: ”la donna più potente del mondo” oggi è Christine Lagarde. Lo scrive il settimanale tedesco Stern, che alla direttrice del Fondo monetario internazionale ha dedicato nell’ultima edizione una gratificante copertina. E in un’intervista rilasciata al magazine, Lagarde definisce il suo rapporto con la Bundeskanzlerin tedesca: Angela Merkel è per lei ”una complice”. ”Dobbiamo discutere anche su temi difficili, ma ci capiamo velocemente – rivela -. Non ci mettiamo in posa, e non giriamo attorno alle cose”. In effetti con la cancelliera, Christine Lagarde ha un rapporto ormai collaudato: va a cena in cancelleria, la chiama ‘Angela’, e le ha mandato perfino una candela al profumo di arancia, ‘simbolo di speranza’. Non sfugge a nessuno, del resto, che la cancelliera abbia acconsentito a un ampliamento del firewall anticrisi – a 800 miliardi di euro -, anche in seguito alle pressanti richieste del Fmi.
La Lagarde venne personalmente a Berlino per convincere il primo ministro più tosto d’Europa sul potenziamento del firewall. Cinquantasei anni, da appena nove mesi alla guida del Fmi, la Lagarde spiega del suo lavoro: ”Come donna in una posizione del genere bisogna essere sempre un passo avanti”. ”Dobbiamo avere le cose in pugno, non possiamo consentirci l’autocompiacimento. L’incompetenza non è in questione. Non posso sbagliare – conclude -, almeno non in modo evidente. Insomma come donna si deve essere semplicemente più forti”. E nella formazione di questa signora ‘potentissima’, che ha lasciato i figli a Parigi col primo marito – sì se ne sente in colpa, dice a Stern – e che ha imparato dalla madre il ”gusto e la voglia di eleganza”, è stato fondamentale il nuoto, (nel 1973 fu medaglia di bronzo ai campionati francesi di nuoto sincronizzato). ”Insegna capacità di resistenza, e tenuta. Uno è sotto pressione ma si controlla. Si stringono i denti e si sorride”.
(Foto Lapresse).