Faccia a faccia tv a rischio, Berlusconi punta i piedi. Ingroia: “Mi teme”
30 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Sembra proprio che non si riesca a trovare un accordo sul confronto tv in Rai tra i sei candidati premier alle elezioni. Il Pdl ha velatamente rifiutato la proposta del “6 + 1” fatta lunedì da Pier Luigi Bersani. A quanto pare infatti il partito di Silvio Berlusconi avrebbe detto no al duello televisivo proposto dal segretario del pd, con tutti gli aspiranti premier, richiamando a questo proposito il regolamento della Vigilanza Rai che prevede la partecipazione al confronto dei soli leader di una coalizione, e dunque non a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Oscar Giannino.
La Vigilanza ha subito eliminato qualsiasi ambiguità: “La Commissione di Vigilanza precisa di non avere alcuna competenza, e quindi nessuna responsabilità, nella scelta dei format dei programmi di approfondimento per garantire il rispetto della “par condicio” da parte della Rai”. Il confronto, appunto, sarebbe un programma di approfondimento.
Ma il Pdl respinge le accuse: “Il Pd cambia opinione tutti i giorni: prima lascia trapelare di essere disposto ad un confronto televisivo a tre, poi forse a quattro, poi no soltanto a sei e infine, colpo di audacia, perché no? Al sei più uno”, dice il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, convinto che “l’obiettivo è chiaro: sollevare un gran polverone per evitare il confronto tra Berlusconi e Bersani”.
Il segretario del Pd ha immediatamente replicato: “Non si può fare? Vado a Sky. Per quale diavolo di motivo non si può fare il confronto a sei? Escludiamo Grillo, escludiamo Ingroia, escludiamo Giannino. Dite alla vigilanza Rai che io, quando c’era fare le primarie, non l’ho fatto fra i favoriti perché un conto sono i sondaggi e uno sono i voti. Io mi chiamo Partito democratico e partecipo solo a cose dove tutti hanno uguali condizioni. Non intendo partecipare a cose dove ci sono condizioni diverse, questo lo lascio fare a Berlusconi”.
Interviene anche Ingroia: “Noi riteniamo che sia equo rispettare i diritti di tutti, quindi un confronto tra tutti” i candidati alla premiership in tv. Per Ingroia “sembra che chi vuole sfuggire al confronto sia Silvio Berlusconi che forse ha paura di confrontarsi con me”.
Punta il dito contro Silvio Berlusconi anche il candidato premier di “Fermare il declino”, Oscar Giannino. ”Scappa, coniglio, scappa con le sue fanfaluche”, scrive su Twitter. Quanto alla possibilità ventilata da Bersani di andare su SkyTg24, Giannino si dice ”prontissimo” e ”se Berlusconi si ritira dal dibattito è peggio per lui”.
La Rai aveva già definito tutto per l’evento: prime time (qualcuno diceva già sabato prossimo), studi ex Dear sulla Nomentana a disposizione, doppia conduzione (Mario Orfeo e Bruno Vespa), regole precise per i partecipanti. A lavorarci soprattutto il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, che lunedì in tarda serata su Twitter scriveva: “A chi mi chiede che ascolto realizzerebbe un confronto Bersani, Berlusconi, Monti, Grillo, Ingroia, Giannino dico oltre il 50% share”.