M5S a Parma. Beppe Grillo sa che Bagnacani è tante cose che lui non vuole?
9 Febbraio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Fino a ieri ci chiedevamo quale fosse il fine della nuova applicazione Facebook ideata da Grillo e Casaleggio Associati “Attivista 5 stelle” oltre a quello di rendere inviperiti gli amici di Facebook con richieste stile giochini “Farmville” e simili. Perché di certo a fare propaganda politica, come afferma il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, diremmo di no. Proprio no, visto che tartassare amici e conoscenti con richieste e inviti, lo sappiamo, non è la cosa più amata nel mondo di Facebook.
Benché il motivo non sia ancora chiaro, è interessante constatare però che mentre il perfetto Attivista 5 stelle se la spassa a premere bottoni e a fare propaganda del Movimento direttamente dalla propria poltrona di casa, in quel di Parma accade qualcosa.
Accade per esempio che il 6 Febbraio 2013 viene ufficializzata la nomina del vicepresidente di Iren spa, che risponde al nome di Lorenzo Bagnacani, come si legge nel comunicato stampa del portale del comune di Parma. Nomina indicata -come dai patti parasociali della multiutiliy – dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, M5S.
E già a questo punto, l’attivista 5 stelle non impegnato a mandare ai propri amici di Facebook inviti di donazioni per il Movimento 5 stelle, potrebbe farsi qualche domanda.
Innanzitutto potrebbe chiedersi come mai un Movimento che aberra “intrecci” ambigui, abbia fatto proprio il nome di Bagnacani, da sempre grande sostenitore e partecipante dei meet up del M5S. Ma poi si scopre che Lorenzo Bagnacani è laureato in Scienze Politiche e non solo, vanta di un curriculum di tutto rispetto. Dunque la risposta, semplice e lampante, potrebbe essere “lo hanno scelto perché è una persona competente”. Bene, giusto.
A quel punto, l’attivista potrebbe chiedersi di andarselo a leggere, il curriculum di Bagnacani, invece di mandare il programma del M5S ai soliti, stressati, amici di Facebook.
E leggendo il curriculum potrebbe per esempio scoprire che tal Bagnacani è amministratore Unico di Idecom srl che non solo ha progettato il porta a porta dei rifiuti a Reggio Emilia poi effettuato da Enia/Iren (qui è possibile visionare l’ordinanza), ma benefiia anhe di un incarico da 192.000 euro affidatogli da Iren Emilia. Tale incarico svolge attività di informazione e di consegna porta a porta delle dotazioni per la raccolta differenziata nel Comune di Parma e in altri Comuni della provincia (e qui è possibile visionare l’esito della gara d’appalto).
In sostanza, e per farla semplice proprio come gli attivisti a 5 stelle vogliono, sembrerebbe essere di fronte ad una amministratore che eroga soldi a se stesso.
Ricordiamo, inoltre, che il nuovo Regolamento del Comune di Parma per le nomine in enti e società approvato nell’ottobre 2012 dal Consiglio comunale col voto del M5S e dell’opposizione prevede che non possano essere nominati nelle società partecipate del Comune coloro che “svolgono attività professionali o intrattengono rapporti imprenditoriali incompatibili o in conflitto di interessi in organismi partecipati in cui dovrebbero essere designati e nominati ammnistratori. E se non ci credete, qui è possibile visionare il Regolamento comunale. Pagina 13, così semplifichiamo il lavoro agli Attivisti a 5 stelle.
Quindi l’Attivista potrebbe rendersi conto che non ci è voluto molto, per il M5S, a creare una legge per cui si sono battuti, e violarla in men che non si dica.
In realtà non è finita qui, perché leggendo il curriculum, l’Attivista potrebbe scoprire che Bagnacani ricopre altri due ruoli di spessore:
– È infatti amministratore delegato di Greenvision Ambiente Photo-Solar Srl che, guarda un po’, realizza impianti fotovoltiaci di taglia industriale (anche a Reggio Emilia), esattamente come la società Iren Rinnovabili di cui è appena diventato vicepresidente.
E sebbene la cosa dovrebbe già suonare strana ad un Attivista, visto che le due società potrebbero risultare in conflitto di interessi tra loro, la questione dovrebbe risultare ancora più ambigua visto che Greenvision ha realizzato, proprio per conto di Iren, impianti fotovoltaici. E, sempre per chi non ci crede, qui è visibile il comunicato ufficiale.
Ovviamente non è finita qua perché, sempre in base al curriculum, Bagnacani è amministratore Delegato di Laudurner Energy srl, un’altra società che svolge attività uguali ad Iren come quella di supportare progetti di risparmio energetico in particolare nell’ambito della pubblica illuminazione. E non lo dico io, ma qui è tutto scritto. È bene sottolineare che l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas autorizza l’Azienda ad operare come Esco al pari di Iren Energia (per i più increduli, ecco l’elenco).
Inoltre, l’Attivista a 5 stelle non impegnato a inondare i suoi amici Facebook da richieste di diffusione del M5S, potrebbe anche accorgersi che il Gruppo Greenvision, di cui abbiamo già svelato la posizione di Bagnacani, controlla il 51% di Ladurner Ambiente Spa, e sempre non sono io a dirlo, ma questa schermata qua, ufficiale ovviamente.
Ah, per non farci mancare proprio niente, la Ladurner gestisce anche l’inceneritore di Fusina da 250.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Non ci credete? Basta andare qui.
Insomma, l’Attivista a 5 stelle potrebbe chiedersi se, forse, tre incarichi di siffatto spessore (senza dimenticarci la nuova vicepresidenza in Iren) non siano… non so, un tantino troppi?
Si potrebbe poi chiedere se non era proprio il M5S a mettere al rogo tali atteggiamenti? Si potrebbe chiedere se non era il M5S a dire e ridire che “chi fa una cosa deve fare quella e basta, per farla bene”?
Infine, ma non meno importante, si potrebbe rendere conto che le società Iren e Greenvision sono quotate in borsa. E non lo dico io, ma c’è scritto qui e qui.
E, al di là del fatto che il nuovo articolo 2629 bis del Codice Civile stabilisce anche una possibile responsabilità penale nel caso in cui l’amministratore di una società quotata in Borsa ometta di comunicare l’eventuale conflitto di interessi (ah si, ecco l’articolo del Codice Civile), al di là dunque di ciò che sancisce la legge, non era proprio il M5S che, nel programma alla voce Economia, scriveva: “Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate”?
Fonte: alicenonlosa