Incontro M5S e Pd, Lombardi: “Faremo i nostri nomi per Camere”
13 Marzo 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Alla fine, l’incontro è avvenuto e il M5S si è incontrato, nel pomeriggio di ieri, con il Pd. Sembra dunque che dopo giorni di appelli di Bersani, segretario Pd, gli eletti del M5S abbiano capito che “prendersi” la presidenza di una delle due Camere non è né un inciucio né un’alleanza, ma è un qualcosa che in una democrazia è più che necessario e, soprattutto, non è niente di losco.
Così Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera del M5S, in un video postato su “La Cosa” spiega: “Domani avremo i nostri candidati per le presidenze di Camera e Senato. Ci aspettiamo che tutte le forze politiche propongano candidati di specchiata moralità, rispettosi della trasparenza e dell’etica e che non siano nomi di chi in passato ci ha portato al punto in cui siamo e che siano indenni dal conflitto di interessi”.
Nella riunione con il Pd la delegazione M5S ha parlato “della prima scadenza: l’elezione dei presidenti di Camera e Senato e dei membri dell’ufficio di presidenza”, ha detto Lombardi. “Il principio da noi sottolineato – ha aggiunto – è che i candidati devono essere persone all’altezza dell’importanza e della dignità di questi ruoli istituzionali e che nei criteri per la scelta dei nostri candidati ci atterremo a quelli della competenza e del profilo più alto”.
“Abbiamo evidenziato – ha continuato – che ci aspettiamo che nella ricerca delle figure” di vertice per Camera e Senato “si tenga conto del ruolo che i cittadini ci hanno assegnato” e in base al quale “alla Camera siamo la prima forza politica”.
Poi, ha aggiunto la frase di rito che a quanto pare deve essere espressa per non scaldare gli animi di Grillo (che più volte ha annunciato il suo ritiro dalla politica se il M5S facesse un’alleanza con il Pd), ovvero: “E comunque non facciamo alleanze”.
Luigi Zanda del Pd che, insieme a Rosa Calipari e Davide Zoggia ha incontrato al Senato la delegazione del Movimento 5 Stelle ha dichiarato: “E’ stato un incontro positivo in cui è emersa la condivisione di un obiettivo: la necessità di mettere in moto la macchina del Parlamento con un metodo nuovo”.
“Il nostro compito non prevede una trattativa ma una attività ricognitiva”, ha spiegato l’esponente del Pd sottolineando che da parte dei democratici non c’è intenzione di fare “nessuna prevaricazione, cercheremo di trovare assieme il modo perché tutti siano rappresentati”.