Mario Monti risponde a Silvio Berlusconi: “Gli italiani non sono matti”
17 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Non hanno intenzione di finire i continui botta e risposta tra Mario Monti e Silvio Berlusconi i quali, indirettamente, sfornano frecciatine uno verso l’altro.
Berlusconi in mattina ha detto la sua riguardo le promesse di Mario Monti di abbassare le tasse, attaccando: “O pensa che gli italiani siano matti o c’è in giro un matto che pensa di essere Monti”.
Dal canto suo, il presidente del Consiglio ha replicato in maniera indiretta ricordando la credibilità riguadagnata rapidamente dall’Italia che da anni, sottolinea, non si vedeva rappresentata all’estero al massimo livello di governo.
Dal Professore, prima dell’annunciata intervista su SkyTg24 in serata, anche una stoccata in chiave leghista al passato esecutivo: proprio mentre l’Italia perdeva quote di export, qualcuno pensava di “aprire uffici e ministeri a Monza”.
E su Sky24 Mario Monti non si scorda di rispondere a Berlusconi: “Escludo che gli italiani siano matti” dice nel corso de ‘Lo spoglio’ , confidando invece nella loro capacità di discernimento. Poi ha ricordato le parole di Silvio Berlusconi che nell’ottobre dell’anno scorso diceva che dalla crisi finanziaria “siamo usciti con la scelta responsabile di affrontare la guida del governo al senatore e tecnico Monti”. “Ecco -ha sottolineato poi il premier- preferisco ricordare questa dichiarazione circostanziata e meno televisiva di Berlusconi”.
Il premier rivela poi di aver votato Berlusconi “nel ’94, solo allora, perché credevo nella rivoluzione liberale che poi non è andata avanti”.
Poi, Monti spiega che sulla riduzione delle tasse o l’abrogazione dell’Imu “non prendo impegni, non faccio promesse. La vita più difficile e le tasse più alte sono dovute a coloro che in questi dieci anni hanno fatto promesse poco mantenibili”.
“Credo di poter dire che la crisi finanziaria è finita, la crisi produttiva e sociale non è finita, richiede tempo e spalle larghe” per essere affrontata da parte “di molte forze politiche” e “richiede che si riduca la spesa pubblica” sottolinea il premier su Sky.
Monti parla anche di Grillo. “Quello che abbiamo in comune – dice il premier – è la presa di distanza dalla politica tradizionale. Lui però è per l’antipolitica, io no. Io contrasto la loro struttura molto appesantita dai loro interessi e clientele e poi sono contrario al bipolarismo conflittuale che abbiamo visto in Italia”.
Sul fronte politico, “staremo molto attenti a valutare eventuali coalizioni”, aggiunge Monti ricordando di essere ‘salito’ in politica per “dare un messaggio di speranza” agli italiani, “per unire gli italiani e non dividerli”. Rispondendo alla domanda se secondo lui a governare debba essere chi ottiene più voti alle elezioni, Monti sottolinea che “a governare il Paese deve essere chi è incaricato dal Capo dello Stato e ottiene la fiducia del Parlamento. I voti? Credo giovino. Ma rifletterei sul fatto che quel governo che ha fatto riforme attese da anni (pensioni, qualche liberalizzazione) sia stato un governo nel quale nessuno ha preso voti”.
Di certo, afferma Monti, “non vorremmo stare in un governo in cui non sia predominante l’impostazione riformista”.
Poi, alla domanda se “accetterebbe mai di stare al governo con Nichi Vendola”, Monti risponde: “Mi semplifica il compito: lo ha dichiarato lui”. E alla domanda se si consideri un “rivoluzionario”, replica senza esitazione “Sì” anche se in realtà sui diritti civili non vi è alcun cenno di rivoluzione: “Il mio pensiero è che la famiglia” debba “essere costituita da un uomo ed una donna”, e che sia “necessario che i figli debbano crescere” con una madre ed un padre.