Pier Luigi Bersani perplesso su Monti per Cgil: “È caduto su luoghi comuni”
24 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Pier Luigi Bersani, ospite alla trasmissione “Agora” ha chiarito la sua posizione rispetto alla Cgil: “Attribuire a noi una eterodirezione dalla Cgil è ridicolo, mi stupisco che una personalità come Monti cada su luoghi comuni sufflati dalla destra. Con una organizzazione che ha 4-5 milioni di iscritti si può litigare ma non puoi in premessa dire è una posizione che non va. La Cgil è un sindacato, non un partito, una posizione di questo genere è molto pericolosa perché lascia fuori un pezzo del Paese. Io non lo farò mai”.
Bersani è anche entrato nel merito: “La Cgil ha torto nell’essere così resistente nel decentramento contrattuale, ma dopo ha ragione quando dice la sua sui criteri di rappresentanza e rappresentativita’? Lì ha sbagliato il governo, perché le due cose si tengono e avrebbe dovuto lavorare per questa mediazione”.
Parole anche per la questione degli esodati: “Quando sento dimenticare troppo facilmente alcune questioni allora mi inalbero un po’. Vorrei che nella famosa Agenda Monti mettesse questa parola, esodati. Ci hanno bacchettato dicendo che non siamo tecnici e poi si è visto chi è tecnico…”.
Mentre sulla spending review è netto: mai più un commissario “per l’amor di Dio. Dobbiamo smetterla con queste cose”.
“Monti ha preso Bondi, stimabilissimo ma resta una persona. Poi però ha fatto il ‘chek up’ a quelli delle liste e allora il commissario è Canzio, il regioniere generale dello Stato, che doveva esserlo già lui -ha detto il leader del Pd-. Di costa stiamo parlando? Dell’ordinario. Deve essere ristrutturata la spesa nell’ordinario, in una struttura fondamentale che deve sapere come viaggia la sanità, la scuola, le pensioni. Bisogna ritrutturare questa funzione centrale e metterci il ‘know how'”.