Berlusconi: “Mi ricandido per salvare l’Italia e non farla cadere nel baratro”
19 Dicembre 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Si ricandida, in sostanza, per salvare l’Italia: “Avete bisogno di me, io non mi astengo quando sento il dovere di portare soccorso a chi ha bisogno. Ho avuto inviti pressanti da molti a scendere in campo” sottolineando che non si tirerà indietro pur di evitare che la “situazione degradi, come sta degradando adesso”. E poi, rimarca, “Chi ha del sale in zucca non può tirarsi indietro” per aiutare il Paese a “non cadere nel baratro”.
A parlare è Silvio Berlusconi che, non sazio dopo oltre un’ora di intervista con Barbara D’Urso, approda in Rai ospite di Bruno Vespa in cui conferma la disponibilità a candidarsi come premier nel 2013.
Unica “via” per una possibile rinuncia alla candidatura? Quella in cui Monti decida di correre per palazzo Chigi unendo tutte le forze moderate. Ma, sottolinea, “se Monti non ammette noi, non federa i moderati, deve unire la totalità del centrodestra”. Anche se ”dopo quello che ha detto oggi Casini (‘Berlusconi è un leader populista e, se non facessi il tifo per Monti, riterrei moralmente doveroso presentare la mia candidatura per evitare all’Italia nuove disavventure’, ha detto il leader dell’Udc), si mette fine a questa possibilità. Francamente io non credo che il professor Monti voglia fare qualcosa con Montezemolo e Casini, con compagni di viaggio come Casini…”.
Quanto al pressing del Ppe sul Professore, lo rivendica come sua idea. ”Monti è un liberale, si sa che è una persona che viene dal centrodestra. L’ho suggerito io al Ppe di farlo candidare per federare i moderati in Italia. Ho parlato con Martens che era totalmente d’accordo con me”. Tale affermazione, però, scatena l’immediata smentita del presidente del Ppe, Wilfried Martens e così Berlusconi aggiunge: “Evidentemente Martens non vuol far vedere di essere stato influenzato da me. Evidentemente ha avuto da altri qualche spiacevole osservazione”.
Poi attacca l’Europa a trazione tedesca: “Se si continua così”, in 3 anni rischiamo di uscire dall’euro e ritornare alla moneta nazionale. “Su questo punto mi sono scontrato con la Germania e gli altri e ribadisco la mia posizione”. Secondo Berlusconi vertici europei non vi sono “leader dotati di intelligenza economica come la sua: io ero l’unico ad avere un’esperienza da imprenditore, gli altri invece sono soltanto dei politici e dei sindacalisti…”.
Per quanto riguarda la date delle elezioni ha affermato: “Il Pdl ha chiesto di spostare le elezioni perché tutta questa fretta è una forzatura inutile. Non capisco tutta questa fretta anche per la formazione delle liste elettorali”. Berlusconi punta dunque ad una campagna elettorale più lunga, in cui, visti i presupposti, apparirà molto spesso in tv. Mossa che, assicura, lo farà arrivare al “40% dei consensi,avendo una montagna di argomentazioni da far valere e tirar fuori”.
Inevitabile, poi, un accenno anche allo show di Roberto Benigni che lunedì su RaiUno ha invocato la pietà del Signore per il suo sesto ritorno in campo: “Nelle mie tv non c’è mai stata una trasmissione di oltre un’ora contro la sinistra. Pensi, invece, a Benigni contro di me sulla tv pubblica…”.