Usa, approvato il fiscal – cliff: evitato per un soffio il baratro fiscale
2 Gennaio 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Via libera anche dalla Camera dei Rappresentanti, dopo l’intesa raggiunta dal Senato, per approvare in extremis l’accordo che eviterà gli Stati Uniti di precipitare nel baratro fiscale. Così gli usa riescono a scongiurare il “fiscal Cliff”.
I deputati americani hanno dato il via libera al provvedimento senza aggiungere emendamenti, con 257 voti favorevoli e 167 contrari.
Barack Obama ha promesso di firmare la legge appena approvata, parlando di “un passo avanti nel più ampio sforzo di rafforzamento dell’economia”.
Il presidente si è detto “molto aperto al compromesso” per i futuri negoziati che nei prossimi due mesi riguarderanno i tagli alla spesa. Tuttavia ha sottolineanto anche la necessità di sostenere l’innovazione, creare nuovi posti di lavoro e migliorare le infrastrutture per incoraggiare la crescita e “maggiori opportunità per tutti”. Obama è poi partito per le Hawaii per raggiungere la famiglia e trascorrere alcuni giorni i vacanza.
Il nuovo provvedimento mantiene i tagli fiscali fino ad un reddito individuale di 400 mila dollari (450 mila per le famiglie) e rinvia di due mesi le decisioni sui tagli di spesa.
Ieri la mediazione tra il vicepresidente Joe Biden e il capo della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell aveva prodotto l’accordo al Senato sul provvedimento.
Ci è mancato poco, anzi pochissimo, che gli Stati Uniti entrassero in uno scenario-incubo: la fine degli sgravi fiscali ereditati dall’era Bush e i tagli automatici alla spesa pubblica per oltre 500 miliardi di dollari. Misure anti-deficit che sarebbero scattate tra gennaio e febbraio, con la clausola dell’accordo sull’innalzamento del tetto del debito firmato dal Congresso nell’agosto del 2011.