Più cene con mamma e papà: meno disturbi mentali per adolescenti
26 Marzo 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Pasti regolari consumati in famiglia in compagnia di mamma e papà possono salvaguardare la salute mentale dei ragazzi, indipendentemente dal fatto se il loro rapporto con i genitori sia buono o meno.
A sottolinearlo è uno studio della Mcgill University di Montreal, pubblicato sulla rivista Journal of Adolescent Health, secondo cui più gli adolescenti passano le cene in famiglia e più diminuisce il rischio di disturbi del comportamento.
Secondo la ricerca, eseguita su un campione di circa 26.000 adolescenti tra gli 11 e i 15 anni, mangiare regolarmente a casa fa bene ai ragazzi dal punto di vista emotivo, perché “guadagnano” maggiore stabilità e fiducia. Inoltre, gli adolescenti acquisiscono così buone abitudini alimentari e si previene l’obesita’. I ricercatori hanno infatti rilevato un effetto positivo sulla salute mentale tra coloro che regolarmente fanno cene in famiglia, indipendentemente dal sesso, eta’ e livello socio-economico: i giovani posti sotto osservazione hanno evidenziato meno problemi emotivi e comportamentali, oltre a manifestare una maggiore soddisfazione per la propria vita ed avere comportamenti positivi verso gli altri.
”I pasti in famiglia possono effettivamente rappresentare un momento importante per comunicare con i figli in una fase particolare di crescita dei ragazzi – commenta Paola Vinciguerra, presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – e rappresentano un momento fondamentale per trasmettere stabilita e serenità ai ragazzi. Inoltre, in un momento storico come quello attuale, la famiglia assume un ruolo ancora più importante nel controllo dei comportamenti ossessivi sempre più diffusi tra i ragazzi”. L’invito dell’esperta ai genitori è quindi quello di frequentare maggiormente i figli, per ”poterne individuare i comportamenti disfunzionali e, quindi, intervenire”.