Ansia, farmaci nuovi che simulano neuropeptidi del cervello umano
26 Gennaio 2015 - di Mari
ROMA – Ansia: presto potrebbero arrivare dei farmaci che simulano il comportamento venefico di alcuni recettori presenti nel cervello umano. Lo spiega Danilo di Diodoro sul Corriere della Sera. Tutto ruota intorno al neuropeptide Y, una sorta di ansiolitico naturale presente nel cervello. Chi ha i recettori Y1 e Y5 di questo neuropeptide è meno esposto all’ansia.
Ma chi non ce l’ha? Chi non ce l’ha è più soggetto soprattutto all’ansia cronica: più che una malattia una sorta di atteggiamento costantemente ansioso, che però espone al rischio di sviluppare alcune forme di depressione. Adesso la scienza sta cercando proprio di creare dei nuovi farmaci in grado di “mimare” l’azione del neuropeptide Y sui recettori Y1 e Y5, in modo da poter controllare in modo più naturale l’ansia cronica.
Ci si domanda, però, se questo tipo di ansia non abbia anche delle cause genetiche. Come ha spiegato al Corriere della Sera Francesco Bottaccioli, docente di Psiconeuroendocrinoimmunologia dell’Università dell’Aquila,
“Sulla predisposizione ad ansia e depressione può influire l’assetto genetico di una molecola fondamentale per la regolazione del neurotrasmettitore serotonina, il “trasportatore della serotonina”. Nel 2003 si scoprì che ci sono due varianti del gene che comanda la produzione del trasportatore: una “corta” e una “lunga”. Si pensava che i possessori della variante corta fossero più predisposti all’ansia e alla depressione; studi successivi hanno dimostrato che sono più vulnerabili in un ambiente molto stressante, ma che in un ambiente più o meno normale sono addirittura avvantaggiati rispetto ai ‘lunghi’. Questo meccanismo è di tipo ‘epigenetico’: vuol dire che c’è una sorta di segnatura sul gene che ne regola al meglio l’espressione. La stessa cosa è stata dimostrata in neonati allevati in ambienti sfavorevoli: nel loro asse dello stress compare una segnatura epigenetica che li renderà più stressati e ansiosi. Ma la segnatura è reversibile: le cure materne o una psicoterapia possono cambiare la segnatura”.