ROMA – Pc, tablet e smartphone a letto, si può: la scienza fa dietrofront. Un nuovo studio della Brock University pubblicato sul Journal of Sleep Research dice che se la notte non si dorme non è colpa dei ritrovati della tecnologia che ci portiamo a letto. Insomma, a dispetto di quanto sostenuto finora da altri autorevoli studi, computer, telefonini e smartphone non sarebbero responsabili dell‘insonnia, quando usati a letto.
E’ la prima volta che una corposa ricerca scagiona pc, tablet e smartphone, affermando che gli ‘smanettoni’ a letto soffrirebbero già in partenza di difficoltà ad addormentarsi.
I ricercatori hanno analizzato la causa dell’insonnia di oltre 900 studenti che passavano ore e ore nel letto a navigare, messaggiare e chattare. Spiega Derk-Jan Dijk, editore della rivista:
“Numerosi studi hanno individuato il nesso fra insonnia e uso dei tablet a letto sia per adolescenti sia per gli adulti. Ma cosa viene prima? L’uso dei media o l’insonnia? Per la prima volta gli psicologi della Brock University hanno condotto una corposa ricerca che, a sorpresa, pare scagionare la tecnologia perché i problemi di insonnia precedono l’uso esagerato di questi strumenti”.
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