Rinvii sempre il momento di andare a dormire? “Epidemia moderna”
13 Giugno 2014 - di Mari
ROMA – La settimana è dura, una sera che finalmente sei a casa, senza cene e impegni vari, decidi di andare a dormire alle 22 per recuperare, ma a mezzanotte sei ancora in piedi, persa tra l’ultimo reality alla tv e lo smalto da sistemare? Sei una delle tantissime persone prese da quella che ormai gli esperti definiscono una vera e propria epidemia del mondo contemporaneo: la “procrastinazione del momento di andare a letto”.
Tradotto, vuol dire che si rinvia il momento del sonno anche quando si potrebbe, ci si perde in mille cose, spesso inutili o superflue, pensando che tanto dormire non sia poi così importante. Con il risultato che si va a dormire più tardi, ci si riposa meno e si accumula stanchezza, in un circolo vizioso difficile da spezzare.
Questo spaccato quotidiano è ben descritto in uno studio pubblicato su Science of Us, condotto su 177 persone nei Paesi Bassi. I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte delle persone, sottoposte ad un questionario ad hoc, rispondevano di “andare a letto più tardi dell’ora in cui avrebbero voluto” e di “essere facilmente distratti da altre cose quando, in realtà, avrebbero voluto mettersi a dormire”.
L’effetto, ovviamente, è quello di perdere ore preziose rinunciando a dormire, ritrovandosi sempre più stanchi, ma senza avere la forza di mettere fine a questo giro di orari tutti sballati.