Single è… felice. Chi non è in coppia è più attivo e positivo
9 Agosto 2016 - di Mari
SANTA BARBARA (USA) – I single? Non sono né tristi né alla disperata ricerca di qualcuno. Finalmente la scienza se ne è accorta. Ebbene sì: perché a confermare che molte delle persone non in coppia lo sono per scelta, o comunque stanno bene così, è uno studio condotto dall’Università della California di Santa Barbara presentato al 124° congresso annuale della American Psychological Assocition.
I ricercatori hanno così rilevato che le persone single sono più aperte alle esperienze di quelle che hanno scelto la vita di coppia, hanno un maggiore senso di autodeterminazione e sono più propense ad una maggiore crescita e sviluppo psicologico.
Eppure i single (che in Italia, secondo i dati Censis del 2011, sono oltre 7 milioni) sono ancora ‘vittime’ di stereotipi secolari. Per cercare di smontarli, i ricercatori californiani hanno preso in esame, per una revisione della letteratura scientifica in materia, 814 studi precedenti. Dal confronto è emerso che i single tendono a dare più valore al proprio lavoro e sono anche più in contatto con i genitori, fratelli, amici, vicini e colleghi di lavoro. Inoltre hanno un senso di auto-determinazione più marcato e sono più propensi a sperimentare un senso di continua crescita e sviluppo come persona.
Un altro studio citato mostra che sono meno inclini a sperimentare emozioni negative rispetto a persone sposate. Quanto agli studi che sostengono come sposarsi renda le persone più felici, sane e meno isolate, non sembrerebbero “metodologicamente in grado di dimostrare tali affermazioni”, secondo i ricercatori. In sintesi la ricerca lancia un messaggio, come sottolinea Bella DePaulo, autrice principale dello studio:
“Non c’è un progetto di vita più di successo rispetto a un altro. Ciò che conta è se siamo in grado o meno di trovare luoghi, spazi e persone che si adattano chi siamo veramente”.