Uomo macho non piace più. Le donne preferiscono volti gentili

Uomo macho non piace più. Le donne preferiscono volti gentili

3 Ottobre 2014 - di Mari

ROMA – L‘uomo “macho” non piace più. Il tipo “Ridge” (come il protagonista della soap opera Beautiful: mandibola prominente, sopracciglia folte, muscoli scolpiti e gonfi) non è più nei gusti delle donne del 2014. Lo dimostra una corposa ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).

Dal primo incontro al desiderio di mettere su famiglia, il viso macho viene considerato troppo aggressivo. La scoperta ha stupito perfino il folto gruppo di scienziati che l’ha fatta, ventidue antropologi e biologi di diverse università del mondo che hanno testato le preferenze femminili e maschili di dodici popolazioni di dieci nazioni diverse, da quelle industriali a quelle prettamente rurali.

Dagli studenti inglesi ai canadesi, da quelli delle metropoli cinesi ai Tuvani russi, dai Kadazan-Dusun della Malesia, agli abitanti dei villaggi delle isole Fiji, al popolo Miskitu in Niacaragua, ai Tchimba in Namibia e gli Aka dell’Africa centrale la risposta è stata la stessa: i visi maschili con tratti più dolci e femminili sono i preferiti dalle donne.

Le ragioni sono diverse, come spiega Lawrence Sugiyama, antropologo dell’università dell’Oregon che ha preso parte alla ricerca:

“Le donne che hanno vissuto la guerra sono stanche e considerano un volto rude più pericoloso, ma anche laddove la guerra non c’è stata si assiste a una così grande mescolanza di volti provenienti da molte parti del mondo che la caratterizzazione di un viso più macho non interessa più, sono subentrati molti altri fattori, sociali e culturali, ad indirizzare le scelte e un viso più delicato inspira più fiducia fin dal primo incontro. Le teorie che volevano l’uomo con tratti più mascolini una garanzia per le donne come futuri padri di famiglia, sostenendo che livelli elevati di testosterone avevano selezionato maschi più forti di fronte ad ambienti ricchi di infezioni, sono finite e da giudicare fatiscenti”.

 

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