Abiti con taglie forti, studio austriaco: “Minimizzano lotta all’obesità”
25 Giugno 2018 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Taglie forti sì, taglie forti no. Averle a disposizione nei negozi è un bene o un male per la lotta all’obesità? Propende per la seconda ipotesi uno studio dell’Università dell’East Anglia e dell’austriaco Istituto internazionale di analisi dei sistemi applicati che è stato pubblicato su Obesity. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].
Sono state analizzate in Inghilterra 23.460 persone in sovrappeso o obese ed è stato rivelato che è in aumento il senso dell’errata percezione del peso. Persone con livelli più bassi di istruzione e di reddito hanno maggiori probabilità di sottovalutare il loro stato e di conseguenza hanno meno probabilità di provare a dimagrire. Quelli che sottostimano il loro peso hanno l’85% in meno di probabilità di provare a perdere peso rispetto a chi ha identificato con precisione il proprio stato di salute.
I risultati mostrano che il numero di persone sovrappeso che sta percependo erroneamente il suo peso è aumentato nel tempo: tra il 1997 e il 2015 è passato dal 48,4% al 57,9% tra gli uomini e dal 24,5% al 30,6% tra le donne. Allo stesso modo, tra gli individui classificati come obesi, la percentuale di uomini che percepiscono male il proprio peso nel 2015 è quasi il doppio del 1997 (12% contro il 6,6%).
“Vedendo l’enorme potenziale del mercato della moda per le taglie forti, i rivenditori potrebbero aver contribuito al senso della normalizzazione del sovrappeso e dell’obesità – ha detto Raya Muttarak, ricercatore dell’Università dell’East Anglia – se da una parte portano a ridurre la stigmatizzazione di quei corpi di grandi dimensioni, dall’altra possono potenzialmente minare al riconoscimento del sovrappeso e delle sue conseguenze sulla salute. L’aumento di percezione errata del peso in Inghilterra è allarmante“. (ANSA).