TORINO – Una donna di 37 anni, già madre di un bimbo di 4, è morta mercoledì 9 aprile all’ospedale Martini di Torino dopo aver abortito con la pillola Ru486. E’ il primo caso in Italia, mentre nel mondo sono 25 i decessi legati alla Ru486.
Alla signora era stato somministrato il mifepristone, la sostanza che entro 48 ore massimo interrompe la gestazione, lo scorso 4 aprile. Due giorni dopo la donna era tornata in ospedale per ricevere l’altro farmaco, la prostaglandina, che provoca le contrazioni uterine che permettono l’eliminazione dell’embrione.
In entrambi i casi la donna era stata visitata e sottoposta ad ecografia, e non era stato rilevato nulla di anomalo o sospetto. Ma quattro ore dopo l’aborto la donna ha avuto difficoltà a respirare. Le è stata diagnosticata una fibrillazione ventricolare, cioè un’aritmia che scatena contrazioni irregolari del cuore. Poco dopo, forse per un trombo prodotto dalla fibrillazione, la donna ha perso conoscenza. Il cuore ha cessato di battere, per riprendere solo dopo l’uso del defibrillatore. Poche ore dopo, una nuova crisi, questa volta letale. Il cuore ha definitivamente smesso di battere.
Adesso si attende l’autopsia per capire che cosa abbia provocato la morte della donna, che non soffriva di particolari patologie.
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