Categories: Salute

Allarme alluce valgo: 40% delle donne colpite. Colpa dei tacchi

ROMA – L’alluce valgo è una deformità del piede di cui soffrono il 40 per cento delle donne. Nel 75 per cento dei casi tale patologia riguarda entrambi piedi. La deformazione del naturale angolo del primo dito, l’alluce, si amplia e lo fa ripiegare sulle altre dita del piede, causando un rigonfiamento alla testa del primo metatarso, detta anche “cipolla”. Il meccanismo di deformazione è progressivo nel tempo e causare deformità alle altre dita del piede e metatarsalgie, cioè forti dolori al piede. Le deformità dipendono da una predispozione individuale, come un piede cavo-valgo, oppure da una biomeccanica diversa dovuta all’uso di tacchi alti e punte strette. Se i plantari correttivi non si rivelano sufficienti a tenere sotto controllo i peggioramenti della deformità, si passa alla soluzione chirurgica, che varia da caso a caso.

Angelo Chessa, responsabile dell’Unità di Chirurgia del piede dell’ospedale San Paolo di Milano, ha spiegato: “Se il problema viene ignorato, come spesso accade, o solo tamponato, magari utilizzando calazature più comode, si rischia un peggioramento finché la deviazione dell’alluce diventa talmente marcata da avere ricadute anche sulle altre dita del piede”. La predisposizione familiare, unita ad una scorretta biomeccanica, sono dunque le cause della patologia che colpisce progressivamente tutto l’avampiede. Il nemico numero uno sono dunque i tacchi, che alterano la naturale distribuzione del peso sul piede. Se un piede scarica il 45 per cento del peso corporeo sulla punta ed il 55 per cento sul tallone, con un tacco di 2 centimetri il carico diventa del 50 per cento sul tallone e dita, mentre con 9 centimetri di tacco si passa all’80 per cento del carico sulle dita ed appena il 20 sul tallone. La situazione poi peggiora se la scarpa è a punta, poiché le dita subiscono una pressione verso il centro.

Chessa spiega che “il sintomo principale è il dolore, talvolta così intenso da rendere difficile indossare le scarpe e camminare”. Nelle forme più gravi anche le altre dita rimangono coinvolte, spiega Chessa: “Le dita possono deformarsi a martello e rendere ancora più difficile indossare qualunque tipo di scarpa, con il rischio di alterare l’appoggio del piede al suolo e fare danni sull’articolazione a monte”. Nel caso di un piede calvo-valgo, tipico degli adolescenti, caratterizzato da un arco alto ed un piede cavo, un plantare può prevenire la deformità. Se invece la deformazione è già in corso un plantare evita peggioramenti, ma l’unica correzione è possibile attraverso l’intervento chirurgico. La tecnica dell’intervento varierà da paziente a paziente in funzione da parametri quali l’età, l’entità della deformazione, le condizioni generali e locali del piede e la eventuale deformazione delle altre dita.

Claudia Montanari

Recent Posts

Diabete: lo sport migliore per tenere sotto controllo la glicemia

L'attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella gestione del diabete, aiutando a mantenere stabili i…

1 giorno ago

Quanti passi al giorno dovresti fare per ridurre il rischio di cancro, lo dice un nuovo studio

Un nuovo studio ha individuato il numero ottimale di passi giornalieri per ridurre il rischio…

4 giorni ago

Eataly Roma celebra le eccellenze campane con la “Cena delle Stelle”

Le eccellenze campane protagoniste della nuova Cena delle Stelle a Eataly Roma. Appuntamento lunedì 31…

4 giorni ago

Vuoi dimagrire? Occhio ai dolcificanti: “Aumentano la fame” e ostacolano la perdita di peso

L'uso dei dolcificanti artificiali è da tempo molto controverso. Considerati un'alternativa più salutare allo zucchero,…

4 giorni ago

Punti neri? Prova l’esfoliante coreano che sembra eliminarli davvero!

La skincare coreana continua a stupire con prodotti sempre più efficaci e innovativi. Tra i…

5 giorni ago

La Sora Pizza: l’amore per la pizza che profuma di casa

Per chi desidera scoprire nuovi sapori o semplicemente concedersi una pausa gustosa Nel cuore elegante…

6 giorni ago