ROMA – Alzheimer, scoperto il “punto blu” in cui il morbo ha inizio anni prima della comparsa dei primi sintomi della malattia. E’ proprio un punto blu: scientificamente, infatti, è stato chiamato “locus coeruleus” per la sua colorazione tendente all’azzurro. Si trova alla base del cervello e ha un ruolo fondamentale per proteggere le funzioni cognitive quando si invecchia e per mantenere quella che viene chiamata la “riserva cognitiva”, ovvero un insieme di risorse del cervello che possono essere frutto dell’istruzione o di attività intellettuali importanti.
La scoperta del punto blu è frutto di uno studio condotto all’università della California del Sud e guidato dalla professoressa Mara Mather. L’équipe di ricercatori è stata in grado di scovare dove si depositano le prime proteine tossiche dell’Alzheimer note come “tau”.
I ricercatori hanno poi passato in rassegna studi precedenti condotti sullo stesso morbo, che colpisce un numero sempre crescente di persone, e sono arrivati a scoprire il ruolo fondamentale del “punto blu” nella produzione di noradrenalina, un neurotrasmettitore che, tra le altre funzioni, ha anche quella di proteggere i neuroni da una eccessiva infiammazione, oltre ad essere fondamentale per aiutare la concentrazione e l’attenzione.
L’Alzheimer è la più comune causa di demenza, tanto da riguardare il 60% dei casi. In Italia sono oltre 1,2 milioni le persone con demenza, e gli esperti stimano che nel 2050 saranno quasi il doppio.
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