Alzheimer, una proteina per fermare il morbo in una settimana
21 Aprile 2016 - di Mari
LONDRA – Morbo di Alzheimer, iniezioni di una proteina naturale (l’interleuchina 33 o Il 33) possono ridurre i sintomi e la progressione della demenza senile. Almeno è stato così in uno studio condotto per il momento solo sui topolini da laboratorio da un tema di ricercatori della University of Glasgow (Regno Unito) e dall’Hong Kong University, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pnas.
Il trattamento con “Il 33″ sembra in grado di migliorare la memoria e a prevenire l’accumulo di pericolosi depositi nel cervello simili a quelli osservati nelle persone con l’Alzheimer. La proteina “Il 33″ viene prodotta dal corpo per stimolare la difesa immunitaria contro le infezioni e le malattie, in particolare all’interno del cervello e del midollo spinale.
I ricercatori hanno scoperto che i pazienti malati di Alzheimer hanno nel cervello minori quantità di questa proteina rispetto agli adulti sani. Per questo motivo hanno deciso di testare sui topi da laboratorio, il cui cervello presenta cambiamenti simili a quelli che avvengono nel morbo d’Alzheimer, l’effetto dell’assunzione di “Il 33”.
Ebbene, dallo studio è emerso che la memoria e la funzione cognitiva dei topolini malati è migliorata rapidamente entro una settimana dall’inizio delle iniezioni. I ricercatori hanno riferito che presto potrebbero iniziare studi sperimentali sull’uomo, ma hanno precisato che ci vorranno molti anni per sapere se “Il 33” può essere d’aiuto nella vita reale.
Come ha sottolineato il dottor James Pickett, della Alzheimer’s Society, “con l’invecchiamento generale della popolazione e nessun nuovo farmaco per trattare la demenza senile scoperto negli ultimi anni, il bisogno di trovare trattamenti che possano rallentare se non frenare il progredire della malattia è più grande che mai”. E questo studio promette bene.